30 ottobre 2013 – Oggi sono 25 anni dalla prima alba mondiale di Ayrton Senna. Il giorno del primo iride, del primo hurrà mondiale, il primo titolo di una leggenda.
Il campionato del mondo di Formula 1 del 1988 è un dominio marchiato Mclaren MP4\4 che vince in lungo e in largo con 13 vittorie e 13 pole position (11 di Senna) su 14 gare svolte fino al week end nipponico. Un campionato senza senso, che ha visto Senna amalgamarsi e diventare un tutt’uno con la propria MP4\4 e martellare Alain Prost che era, sulla carta, il favorito per il campionato del mondo.
30 ottobre 1988, Suzuka, Gran Premio del Giappone. Sulla griglia il magico Senna ha la pole e con una vittoria può laurearsi campione del mondo. Alain Prost ha ottenuto più punti rispetto a Senna ma con la regola degli scarti (era presi in considerazione solo i migliori 11 piazzamenti) è dietro al compagno rivale. Il meteo a Suzuka è incerto. Piove e poi smette, per poi riprendere ma sempre con scarsa intensità. La somma dei fattori pioggia più pole position danno vita ad un’operazione che anche il “professore” non può calcolare. Il risultato dovrebbe essere una facile vittoria per Senna e un’apoteosi per i tifosi brasiliani. Tutto sembra facile. Tutto sembra calcolato.
La Formula 1, però, non un semplice calcolo aritmetico a due cifre. E’ bensì un’equazione algebrica a molteplici varianti imprevedibili. La prima inattesa, sfigatissima variante riguarda proprio Senna. Al via la sua Mclaren Mp4\4 si spegne. Senna in un primo momento comincia a sbracciarsi per attirare l’attenzione della direzione gara, poi il motore si riprende ma si spegne ancora un’altra volta e solo sfruttando la discesa del rettilineo del traguardo di Suzuka riesce finalmente a partire.
Senna crolla in mezzo al gruppo e sembra spacciato. Mentre Prost, divenuto leader, transita alle curve Degner, Senna è precipitato in 14esima posizione. Con la decisione presa dal team di non cambiare le gomme e le vetture con i pieni di carburante a bordo, per Senna pare non esserci speranza ed è qui che il talento di Senna irrompe nel mondo delle corse e diventa incontenibile. I calcoli sono andati all’aria, ora conta solo spingere, andare forte e passare il rivale che è davanti.
Favorito anche da un contatto alla Hirpin tra Mansell e Warwick che causa rallentamenti, Senna al primo giro è già ottavo. Al quarto giro supera 3 assi della Formula 1 come Piquet, Boutsen e Alboreto in una sola tornata ed è già al ridosso del podio con la quarta posizione in classifica. La davanti, nel frattempo, uno strepitoso Ivan Capelli dimostra di essere duro e arcigno passando Berger e insidiando il leader Prost. Il sogno del pilota milanese dura poche tornate. La sua Leyton-House si ferma con il cambio KO nel corso del 16esimo passaggio. Volente o nolente Capelli regala una posizione a Senna che è così terzo.
Il distacco dai due leader è tuttavia enorme. 8 interminabili secondi separano Senna dal duo Prost-Berger. Il pubblico sugli spalti di Suzuka si sbraccia e urla ogni qualvolta passa la Mclaren Mp4\4 di Senna e lo spinge verso l’impresa che pare miracolo. Al 18esimo passaggio si inchina al mago Senna anche l’amico Berger. Rimane solo un rivale da superare, forse il più ostico, il più difficile e quello che Senna vuole a tutti i costi: Alain Prost.
Prost lotta con se stesso (moralmente non è bello vedersi ripiombare negli specchietti Senna dopo averlo visto fermo al via) e con la sua Mclaren col cambio che fa le bizze. Senna invece sembra un treno che nessuno riesce a fermare. Al 28esimo giro, in quella che è l’equazione algebrica che pochi conoscono e che si chiama Suzuka, compare un’altra variante: il coraggio di Senna. Prost sbaglia l’uscita dalla Casio chicane (chicane del triangolo) regalando la scia a Senna che, approfittando anche di un’altra indecisione di Prost in un doppiaggio, si butta all’interno della prima curva tra muro e ruote destre della Mclaren del francese. Il cambio non al top della Mp4\4 numero 11 di Prost ha fatto il resto. Ora Senna è primo e può volare verso la sua prima iride.
Dopo 51 emozionanti e palpitanti giri, Galvao Bueno (il commentatore della tv brasiliana) può impazzire di gioia e urlare al mondo: “Ayrton Senna campeon du mundo!” come solo lui sapeva fare. Quel giorno di 25 anni fa, Senna scrisse per la prima volta i suo nome nella lista dei campioni del mondo. Una lista che porta nomi di peso che hanno l’alone leggendario che gli contorna. Quel giorno di 25 anni fa Senna dimostrò che lui era un “design to win”.