F1 | Luca Baldisserri: alla Ferrari c’è un clima rigido

Secondo l’ex responsabile della FDA Luca Baldisserri, l’attuale situazione all’interno del team di Maranello non è di certo delle migliori per poter tornare a vincere. Il clima che si respira è tutt’altro che sereno per il tecnico romagnolo.

Luca Baldisserri non ha voluto girare troppo attorno all’attuale situazione all’interno del team Ferrari, con l’ex ingegnere di pista di Schumacher che ha parlato di un clima pieno di tensione nella scuderia del Cavallino Rampante. Baldisserri che in Ferrari ha lavorato dal 1989 alla fine del 2015, è stato prima elettronico per quel che riguarda il cambio della monoposto, per poi diventare ingegnere di pista di Irvine e poi di Schumacher.

schumiebaldisserri

Quindi chi meglio di lui per avere un parere obiettivo e sincero dell’attuale situazione di tensione che si può percepire all’interno della scuderia? Intervistato dal  giornalista Fulvio Solms del Corriere dello Sport, ha affermato le seguenti parole:

Purtroppo né Marchionne né Arrivabene hanno esperienza di corse, una cultura che oggi il vertice della Scuderia ha perso: non sono più una squadra, ma un gruppo di persone spaventate. Lì dentro c’è un clima di terrore, i ragazzi non inventano, non decidono per la paura di essere allontanati con disonore.”

In pratica il tecnico romagnolo ha chiaramente espresso il suo giudizio negativo sulla politica attuata dal Presidente Sergio Marchionne, ovvero che chi sbaglia viene allontanato dalla scuderia, l’esempio più palese è quello dell’ex direttore tecnico del Cavallino James Allison. Chi sbaglia all’interno di un team di F1 merita sempre una seconda opportunità, perché è dagli errori che si può ripartire ma soprattutto migliorare.

Chi è visto molto bene da Luca Baldisserri come futuro team principali della Ferrari è il sostituto “provvisorio” proprio di Allison Mattia Binotto, il quale secondo l’ingegnere bolognese è un gran motivatore con molta esperienza come motorista, ma non lo si può di certo definire un vero e proprio direttore tecnico.

In vista del 2017 la Ferrari dovrebbe partire con un progetto buono senza stravolgere tutto, cercando di migliorare costantemente gara dopo gara, e non arrivare a metà campionato senza compiere più passi in avanti. Come ben si sa da qualche anno a questa parte, è capitato che in Ferrari si sia iniziato il mondiale con la consapevolezza e la certezza di partire da una buona base, per poi purtroppo non riuscire più a migliorare nel corso della stagione.

A Maranello c’è forse troppa pressione attorno agli uomini in rosso da parte di Marchionne, ma sia Red Bull che Mercedes hanno recentemente insegnato che per vincere in F1 non bastano solamente due stagioni.

Alberto Murador