F1 | Storia: GP Austria 1974, Ferrari e la ruota della sfortuna

Il 18 agosto 1974 si disputò il Gran Premio d’Austria, gara che si caratterizzerà per l’incredibile sfortuna che capiterà alla Ferrari. La novità di quell’anno era il ritorno al vertice della Scuderia. Una Ferrari diversa; le vicissitudini del 1973 obbligarono la Casa del Cavallino a rivedere il proprio impegno agonistico privilegiando la classe regina dell’automobilismo a discapito delle gare Sport, Can-Am, gare in salita.

Ferrari, rientrato dopo un periodo di malattia insolitamente lungo che fece addirittura temere per la sua vita, era più deciso che mai a riportare al vertice la Casa che portava il suo nome. Richiamò Forghieri a progettare la vettura e affidò la direzione della squadra a un giovane Montezemolo. I piloti erano Clay Regazzoni, guascone che portava una ventata di allegria a tutto l’ambiente, e il giovane Niki Lauda, giovane austriaco su cui Ferrari scommise dopo averlo visto guidare a Monaco.

1423653202campaign_file_dwomim.jpg1423653202campaign_file_dwomim.jpgf1-91zelt-foto4In Austria la Ferrari si presentò agguerrita ma stranamente tronfia, Niki Lauda nelle prove ottenne la pole position e affiancò in prima fila Reutemann su Brabham, mentre Clay Regazzoni si dovette accontentare della quarta fila a fianco di James Hunt. In ultima fila il nostro Brambilla con la March. Alla partenza Reutemann bruciò Lauda, nella mente di Niki era ancora presente l’uscita di strada patita al primo giro del Gran Premio di Germania, quando volle passare Scheckter alla prima curva, che si accodò all argentino pronto ad approfittare di qualche incertezza tipica del carattere di Lole. Nonostante ci tenesse a fare bella figura davanti al suo pubblico e ai suoi sponsor la Ferrari dell’austriaco cominciò a rallentare e pian piano venne sfilato da tutti. Dovette prendere mestamente la via dei box dove si ritirò per un problema al motore. Regazzoni riuscì a risalire fino al secondo posto e nonostante fosse pressato da Fittipaldi e Peterson manteneva agevolmente la posizione.

All’improvviso la Ferrari numero 11 cominciò a rallentare; si saprà in seguito che una gomma posteriore stava perdendo pressione. Clay imboccò la via dei box sbracciandosi e indicando il posteriore. Tutti i meccanici si buttarono a controllare il propulsore erano i pneumatici il problema e Forghieri diede ordine di cambiare le gomme e Clay, convinto che l’operazione fosse ultimata, inserì la marcia quando la Ferrari era ancora sul cavalletto. Risolto il problema, Clay venne ributtato in pista e a suon di giri veloci risalì fino al quinto posto. La gara venne vinta da Reutemann, un grintoso Hunt si piazzò al terzo posto, mentre Fittipaldi dovette ritirarsi. Al sesto posto un grintoso Vittorio Brambilla. Nonostante la gara andata male, Clay Regazzoni riuscì a rimanere in testa al campionato del mondo, ma è indubbio che l’episodio austriaco, per quanto alla fine del campionato, influì notevolmente su di esso, perchè il ticinese perse il titolo per un misero punticino.