F1 | Budel: “Ferrari ha gli stessi punti del 2014!”

Luca Budel, intervenuto martedi scorso a Pit Talk, ha sottolineato nuovamente un dato molto significativo (e tutt’altro che positivo) sullo stato di forma Ferrari di questo periodo.

di Francesco Svelto |

 

Che la Ferrari non se la stia passando bene, è un dato di fatto. Quei tanti, troppi, proclami di vittoria da parte del suo massimo management prima dei test stagionali riecheggiano prepotentemente e vanno ad impattare con i risultati che si stanno avendo in pista ultimamente. Nelle sei gare disputate finora, le vetture di Raikkonen e Vettel sono state sempre indietro rispetto alle due Mercedes, con gap variabili a seconda della pista, della  conformità dei vari asfalti e delle mescole degli pneumatici utilizzate. Questo, purtroppo, è una costante.

Da Maranello si ricerca continuamente il famoso “weekend normale”, quelle condizioni che permetterebbero alla SF16-H di esprimere tutto il potenziale e stare finalmente vicino – se non davanti – alle Frecce d’Argento di Stoccarda. Ma se da un lato c’è speranza e fiducia in tal senso, dall’altro c’è un dato inconfutabile da tenere in considerazione, un numero tanto cinico e freddo quanto inopinabile che non passa inosservato. Ce lo ha fatto scoprire Luca Budel, nostro ospite martedi scorso a Pit Talk :

Dopo il GP di Montecarlo del 2014, Fernando Alonso aveva 61 punti. Quest’anno Vettel ne ha 60!

Brazilian Grand Prix, Interlagos 6 - 9 November 2014Una considerazione pesante ma che allo stesso tempo non fa una grinza perchè riporta una semplice verità. Ma perchè il 2014 è stato preso come riferimento (verso il basso) dal caporedattore della sezione motori di Sport Mediaset? Due anni fa Maranello era nell’occhio del ciclone: nessuna vittoria e continui tagli al personale dirigente e tecnico hanno caratterizzato una delle stagioni più buie degli ultimi 25 anni.

Ma a tutto questo vanno fatte delle dovute considerazioni. In primis non si può non notare come Kimi Raikkonen, ad oggi, sia davanti a Sebastian Vettel. Non di molto – 1 solo punto – ma è davanti. E’ pur vero che, come tutti auspicano, ci si aspetta che sia il tedesco a dover lottare per l’iride sulla distanza delle 21 gare e quindi quel dato potrebbe dar da pensare relativamente allo stato di forma psico-fisica o al grado di adattamento di Vettel alla vettura (nel 2015, anno del suo arrivo in Ferrari, dopo Monaco aveva ben 98 punti).

Altro aspetto importante è il fattore affidabilità. Quest’anno, nelle sei gare disputate sinora, Vettel ha collezionato due “zero” in classifica, dovuti ad un problema di affidabilità, il primo, e ad una “incomprensione” in pista (leggi Kvyat), il secondo. Allo stesso modo c’è da dire che la Ferrari lo scorso anno vinse al suo secondo gran premio stagionale mentre quest’anno la vittoria ancora non è arrivata. Se a tutto questo aggiungiamo che anche la vettura di Raikkonen ha avuto i suoi acciacchi, è evidente che la Ferrari ha spinto tanto, forse troppo, sullo sviluppo della power-unit. 

Da queste considerazioni potremmo tirar fuori ore e ore di dibattiti ma il nocciolo della questione appare molto evidente: per qualsivoglia motivo, la Ferrari oggi non è dove tutti si aspettavano che fosse. Ma il campionato, quest’anno, è il più lungo di sempre…

Francesco Svelto