F1 | La Renault RS16 compromessa dal ritardo

Nick Chester ha rivelato i ritardi della Renault nella progettazione della nuova monoposto. 

17 febbraio 2016 – Il tanto chiacchierato acquisto della Lotus da parte di Renault ha richiesto molti mesi, per via dei debiti accumulati dal team inglese, al punto che il passaggio di proprietà di Enstone si è concluso solo a dicembre. Questo ha fatto sì che Renault, per il 2016, si è trovata a sviluppare una monoposto basata su un’altra power unit, quella Mercedes. Si è perciò reso necessario riadattare il telaio alla power unit Renault, e questo ha causato non pochi grattacapi.
Nick Chester, infatti, ha raccontato ad Autosport le difficoltà incontrate:
“Di solito la power unit deve essere definita entro maggio, ma nel nostro caso l’abbiamo saputo molto tardi. C’è stata una quantità enorme di lavoro da fare: abbiamo dovuto modificare il telaio e il sistema di raffreddamento in un mese! I ragazzi hanno fatto un lavoro incredibile, e sono sicuro che saremo in pista per i test”.
La situazione del vecchio team Lotus era davvero precaria per via delle dispute legali causate dai debiti, per questo Renault non poteva fare diversamente. Non solo: Ghosn, presidente del gruppo della Losanga, ha indugiato parecchio prima di decidere di rientrare ufficialmente nel Circus, causando un ulteriore ritardo della vettura 2016. Ritardo che ha costretto i tecnici francesi a uno sforzo titanico, perché le attuali F1 necessitano di una progettazione precisa della zona posteriore, per via della stretta correlazione che serve fra telaio e power unit.
Non è più come avveniva con i V8,in cui i motori erano uguali ed erano interscambiabili, ora l’integrazione chassis-power unit deve essere pressoché totale. Questo costringerà Renault – ma anche Toro Rosso – a fare dei compromessi con le loro vetture, inizialmente progettate intorno a propulsori diversi.
Non è detto che il loro anno sia compromesso, di certo la situazione non sarà ideale per nessuna di queste due squadre, specialmente per la Regié, che dovrà sfruttare il 2016 come anno di “gavetta”, in attesa dei cambiamenti regolamentari che avverranno nel 2017 (2018 se non si troverà un accordo). Solo allora il team francese potrà tornare davvero a dire la sua.