Ferrari, quando Inaki Rueda “lo stratega” mente sapendo di mentire


F1 – Ha quasi del surreale, sembra quasi paradossale ma quanto raccontato in un’intervista dal responsabile (almeno responsabilità dovrebbe averne) delle strategie Ferrari Inaki Rueda ad un sito italiano che ormai svolge praticamente funzione da secondo ufficio stampa della Scuderia Ferrari.

Mentire sapendo di mentire. Forse a volte sarebbe meglio tacere per evitare di dire cose che potrebbero avere un effetto ancor peggiore rispetto a quanto di drammatico già fatto. 

L’ingegnere spagnolo che probabilmente poggia le sue esperienze strategiche in studi compiuti nell’Università americana del Colorado, dove la materia basilare dell’intro corso di Laurea è la “pittologia” e a cui aggiunge l’esperienza raccolta dal mondo del motocross dove si è cimentato da giovanissimo ha raccontato che : “Sebbene il nostro piano iniziale fosse quello di provare a coprire la sosta di Perez, abbiamo capito che non avrebbe funzionato. E all’ultimo secondo abbiamo detto a Carlos di stare fuori”. Ma cosa diavolo “abbiamo capito”? E’ stato lo stesso pilota spagnolo a rifiutare il cambio gomme che il muretto aveva chiamato? Qui si arriva a mentire prendendosi pure i meriti di intuizioni altrui, in questo caso il pilota! 

Poi aggiunge: “purtroppo quando è uscito dai box si è ritrovsto dietro a Latifi, e questo gli è costato più di tre secondi. Se non fosse stato bloccato dalla Williams, siamo abbastanza certi che avrebbe vinto la gara”. Forse Latifi si è materializzato all’improvviso in pista, il muretto non sapevafossdero presenti doppiati in pista? Non viene da chiedersi nel rientro chi si incontrerà? E oltretutto non si poteva richiamare Sainz un giro prima visto che si è atteso dopo i battibecchi in radio la bellezza di 4 giri prima farlo pittarre? 

Ma non è finita. l’ex addetto alle corse di moto-cross rincara ancora: “Mentre con Carlos ci siamo resi conto che non potevamo rispondere a Checo,” Ancora nell’insistere che “cia siamo resi conto che” ma cosa??? Come detto prima è stato il pilota a decidere di non rientrare!!! Di cosa ci si è resi conto al muretto se non che il pilota aveva deciso, lui, di rimanere fuori! 

La saga dello stravolgimento della realtà poi prosegue con Inaki Rueda a raccontarci che l’altro errore è stato quello di aver fatto rientrare Leclerc nello stesso giro di Sainz per la seconda sosta. Avrebbero, secondo lui, dovuto tenerlo fuori… a fare cosa? Ulteriori giri su delle gomme intermedie che gli erano state montate per motivi ignote alla ragione umana? 

La cosa che fa rabbrividire è che un personaggio che più volte da queste colonne abbiamo criticato per le scelte strategiche discutibili. Basti pensare al numero elevatissimo di partenze dalla pole a cui poi non è seguita la vittoria nel Gran Premio, è stato anche dallo scorso anno promosso come Direttore Sportivo della Scuderia. E questo dovrebbe far riflettere…