Gp. Canada: Red Bull tra problemi di affidabilità e polemiche

La Red Bull non sbarca in Canada da favorita. Tra le dichiarazioni polemiche offerte da Verstappen in conferenza stampa e il problema all’unità MGK-U sulla power unit di Daniel Ricciardo il week enddi Montreal non sembra partire sotto i migliori auspici. Ma spesso la scuderia anglo austriaca ci ha regalato sorprese inaspettate.

La Red Bull arriva in Canada con molti interrogativi e poche certezze. Può contare sull’abilità e sulla fame di Daniel Ricciardo, che a Montréal quattro anni fa ha vinto il suo primo gran premio in carriera e vorrebbe ripetersi su una pista che ama. E può contare inoltre su una monoposto dotata di un’ottima trazione, in grado di gestire le gomme hypersoft in modo più performante rispetto agli altri team.

Tuttavia le note positive finiscono qui, per lasciare spazio ad un concerto dal sapore amaro: tecnicamente la vettura anglo austriaca soffre i lunghi rettilinei della pista canadese a causa di un cronico deficit per quanto riguarda la velocità di punta, e i progressi ottenuti grazie agli aggiornamenti non sono tali da consentire un recupero del gap, specialmente per quanto riguarda la qualifica in una pista dal layout così esigente.

 

Non bastasse questo, a complicare le cose in vista del gran premio del Canada ci si è messo il guasto alla componente MGK-U sulla power unit di Ricciardo. L’anomalia, già riscontrata a Montecarlo, ha consentito comunque al pilota di portare a termine e vincere la gara nel Principato. Ma l’unità si è danneggiata in modo irreparabile, al punto che Adrian Newey nei giorni scorsi si era detto certo della necessità di sostituire l’elemento, ritenendo impossibile recuperare quello utilizzato a Monaco e paventando l’utilizzo della terza MGU-K, cosa che avrebbe fatto scattare una penalità, poiché Ricciardo era già ricorso alla sostituzione dell’unità a Shangai. In realtà però il team avrebbe deciso di non ricorrere ad una nuova componente MGU-K e di affrontare le la prima sessione di prove libere installando un elemento già utilizzato in precedenza, probabilmente ricorrendo a quello usato fino al Gran Premio della Cina. I tecnici sono comunque allertati e pronti all’eventualità di intervenire addirittura tra FP1 ed FP2 in caso di guasti o scarsa competitività.

Sul fronte piloti, poi, la Red Bull deve affrontare la crisi sempre più evidente di Max Verstappen. L’olandese ormai appare del tutto ingestibile, non solo in pista, ma anche per quanto riguarda le dichiarazioni rilasciate durante la consueta conferenza stampa del giovedì. Con un atteggiamento fortemente polemico si autoassolve dalle accuse dei giornalisti lasciando intendere che le sue scarse prestazioni sono imputabili anche ai limiti della monoposto e sottolineando che gli aggiornamenti non hanno portato ad un incremento prestazionale degno di nota. Le sue affermazioni hanno piuttosto il tono di lamentele:

 

Sono stanco di sentire che devo cambiare approccio. Certo, l’inizio di stagione non è stato il massimo e ho fatto degli errori, ma sono stanco di queste accuse. Voglio solo concentrarmi su quello che ho davanti. Sono stato veloce in ogni weekend. Non so perché faccio così tanti incidenti. Non è però una situazione drammatica come si dice e non è certo solo colpa mia.

Max Verstappen RedBull

Nessuna volontà di cambiare atteggiamento, nessun tentativo di smussare un carattere estremo, nessuna umiltà nell’ammettere i propri errori. Al punto che, quando i giornalisti rincarano la dose per approfondire la questione, Max risponde in modo irriverente e minaccioso affermando: “Sono stanco di queste domande. Alla prossima tirerò una testata a qualcuno”.

cco, non proprio il modo migliore per dimostrare maturità e intelligenza. Maturità e intelligenza che invece non mancano a Daniel Ricciardo, sempre più uomo mercato, ma anche punto di riferimento all’interno del team Red Bull. Siamo certi che in Canada, indipendentemente dai capricci della sua vettura, ci regalerà un’altra gara lucida ed emozionante.