F1 | Terremoto Ferrari in vista ?

Per la Ferrari le cose non vanno bene in pista e nemmeno fuori. Umberto Zapelloni, dai suoi spazi online, intravede grossi cambiamenti all'orizzonte che coinvolgerebbero diverse figure importanti di Maranello, compresa quella di Frederic Vasseur. Ma si sa che l'andamento di una società, o di un reparto in questo caso, non è responsabilità di un singolo. Ognuno "dovrebbe" assumersi le proprie responsabilità...

Voci di corridoio sussurrano i nomi di due personaggi che sarebbero in procinto di lasciare la Scuderia di Maranello, ma non per volontà loro.

Il primo sarebbe l’amministratore delegato della società, Benedetto Vigna, insieme al nuovo arrivato Fred Vasseur. Le motivazioni? I scarsi risultati protratti nel tempo.

La parte debole del brand

Se da una parte il brand Ferrari – la parte industriale – è protagonista nel mercato per la crescita del valore, dall’altra parte non si può dire lo stesso della Scuderia. I cattivi risultati in F1, anno dopo anno, vanno a danneggiare pesantemente l’immagine della società, portando ad una decrescita del valore economico.

Da un articolo di Zapelloni su Top Speed, si evince come queste voci – simili a quelle della passata stagione sul licenziamento di Binotto – sembrano comparire e scomparire da un giorno all’altro, ma si fanno comunque spazio nell’ambiente sportivo della F1.

Si parla di un “reset dello staff tecnico che lavora alla progettazione e alla realizzazione delle monoposto“. A quanto pare il licenziamento sembra essere l’attuale modus operandi di casa Ferrari, peccato non scaturisca da un piano d’azione solido che riguarda il futuro del reparto in questione (dato che la storia si sta ripetendo).

Gli onori e gli oneri

F1 – Frédéric Vasseur, Ferrari, 2023

Ma perché coinvolgere anche Vasseur? È chiaro che il nuovo team principal della Rossa non possa assumersi al 100% le responsabilità della SF-23 che, ricordiamo, è stata dipinta come “monoposto che non avrà precedenti in termini di velocità” dallo stesso Vigna. L’ambizione di quelle parole è crollata come il passo gara della monoposto che quest’anno avrebbe dovuto lottare per il campionato.

Si continua a leggere che, Elkannnon sia soddisfatto di come stiano procedendo le cose. Rimpiange Binotto (ma davvero?), e probabilmente anche Arrivabene.”

È sotto gli occhi di tutti che in Ferrari ci siano problemi molto più grandi, a livello manageriale, che vanno oltre alla scarsa performance della monoposto.

Sebbene un’auto del genere possa solo essere frutto di una visione non chiara (completamente non identificata, mi viene da pensare) dei reparti coinvolti, insieme alle responsabilità e agli obiettivi non definiti.