F1 | Perna: “Congelamento motori per Ferrari sarebbe una scelta illogica!”

I motori in F1 dal 2022 saranno bloccati per quel che riguarda lo sviluppo? Un argomento molto d’attualità nel circus, soprattutto dopo l’annuncio dell’addio di Honda a fine 2021. Red Bull sta spingendo per un congelamento delle power-unit. La Ferrari invece sembra non aver preso ancora una chiara posizione a riguardo. Sull’argomento è intervenuto ai microfoni di Pit-Talk Luigi Perna.

Dopo l’annuncio da parte della Honda che lascerà la F1 a fine 2021, per la Red Bull è iniziata una corsa contro il tempo per trovare una soluzione riguardo la fornitura di motori a partire dal 2022. Il team anglo-austriaco al momento è senza un motore, e stando a quanto affermato da Marko, la compagine di Milton Keynes deciderà entro la fine anno il nome del nuovo fornitore.

In compenso la stessa Red Bull sta spingendo per il congelamento delle power-unit in F1 a partire dal 2022. Ipotesi che starebbe stuzzicando anche la Mercedes, ma non certo per una questione legata ai costi come dice Toto Wolff.

Bensì perchè la power-unit tedesca riesca a mantenere l’attuale vantaggio tecnico nei confronti degli altri competitor anche per le prossime stagioni.

Chi al momento non ha ancora preso una posizione a riguardo è la Ferrari. Anche se la casa di Maranello stando ad indiscrezioni riportate nei giorni scorsi da Auto Motor und Sport, avrebbe concesso un’apertura sull’ipotesi di congelamento dei motori dal 2022. Tuttavia per la Ferrari accettare il congelamento delle power-unit sarebbe un clamoroso auto-goal.

Il gap da recuperare nei confronti degli avversari è tanto. Il deficit in termini di potenza si aggira attorno ai circa 50CV. Non cosa da poco! Quindi la Ferrari non deve accettare nessun altro compromesso, sia con la FIA, sia di comune accordo con gli altri costruttori. Secondo Luigi Perna il team di Maranello non accetterà un eventuale congelamento dei motori dal 2022. Sentite cos’ha detto il giornalista della Gazzetta ai microfoni di Pit-Talk:

“Secondo me Ferrari non accetterà il compromesso sul congelamento dei motori per una semplice ragione: il congelamento non conviene alla Ferrari in quanto è in ritardo tecnico su questo fronte dopo i fatti dello scorso inverno che tutti conosciamo. Dopo quella controversa inchiesta federale c’è stato un netto passo indietro e le direttive FIA sono state mal digerite, con Maranello che non è riuscita a trovare le contromisure, il motore era davvero molto meno potente rispetto alla concorrenza. In questa situazione la Ferrari deve cercare di recuperare e per fare questo ha necessità che lo sviluppo sia libero. Non può accettare uno sviluppo limitato o addirittura bloccato.”

Lugi Perna ha illustrato in maniera perfetta e chiara la situazione power-unit di Maranello. La rossa non può assolutamente permettersi un altro passo falso sul regolamento tecnico. Ovvero nell’accettare una norma che va contro il vero leitmotiv della F1. Ricerca e sviluppo! Il congelamento dei propulsori al momento conviene solo alla Red Bull come sottolineato dal giornalista della Gazzetta:

“Quest’ultima ipotesi converrebbe solo a Red Bull perchè in questo momento si trova senza un motore per il 2022 e ciò consentirebbe un eventuale gestione dei motori Honda alla Mugen o a delle strutture indipendenti e ritrovarsi quindi con un motore fino a quel momento al culmine dello sviluppo tecnico e che possa essere utile anche per le stagioni successive. Sarebbe quindi una situazione in cui Red Bull uscirebbe da una situazione di stallo non indifferente. Però per la Ferrari si creerebbe un grosso svantaggio perchè non avrebbe il tempo per recuperare e sorpassare la concorrenza. Per cui alla lunga vedo una Ferrari che dirà di no e una Red Bull che probabilmente tornerà ai motori Renault…”

Perna poi ha affermato di come un’eventuale approvazione da parte della Ferrari sul congelamento motori andrebbe di fatto contro i valori della casa del Cavallino Rampante in F1:

Per la Ferrari sarebbe una scelta illogica anche dal punto di vista filosofico perchè la Ferrari ha sempre sostenuto che la F1 debba essere la vetta del motorsport e della ricerca tecnologica. Bloccare completamente lo sviluppo delle power unit significherebbe bloccare completamente questa ricerca. Nel caso in cui dovessero accettare o ne fossero costretti, io la considererei una sconfitta politica.”

D’altronde come dare torto al giornalista della Gazzetta. La Ferrari in questi ultimi anni ha perso più volte battaglie al di fuori della pista, forse ancor più importanti di un GP. La casa di Maranello ha sempre detto “si” a normative tecniche che hanno penalizzato la Ferrari stessa, favorendo dall’altro lato gli avversari. L’ultima come ormai ripetuto più volte, quella del 2019. Dove la Ferrari si è fatta mettere ancora una volta i bastoni tra le ruote. Sopratutto perchè nella power-unit dello scorso anno non vi è mai stata trovata nessuna irregolarità!

Alberto Murador