F1 | Incidente Grosjean, Donnini: “Il moralismo ha rotto!”

Mario Donnini è intervenuto nella puntata odierna di Pit Talk, parlando a tutto campo in merito all’incidente di Grosjean al primo giro del gran premio del Bahrein e puntando il dito contro quei falsi moralismi per quanto concerne la diffusione delle immagini. 

 

 

| a cura di Fabrizio Bianchini

 

Il giornalista si è soffermato non tanto sulle dinamiche dell’incidente, quanto su ciò che ne è scaturito a livello mediatico. Alcune sue dichiarazioni faranno sicuramente discutere, tuttavia questa tendenza al moralismo esasperante sta innescando polemiche su polemiche. Sembra infatti che qualsiasi cosa si faccia, si finisca sempre per scontentare qualcuno.

“La tendenza di mettere le coperte dappertutto ha rotto i cogl*…”

Questo è forse il primo controsenso dell’era moderna: il voler tener tutto nascosto con migliaia di telecamere accese. A che pro utilizzare l’alta definizione, nuove tecnologie e microfoni sempre più sensibili, se poi di fatto impediamo l’utilizzo del materiale raccolto? Perché un’emittente televisiva dovrebbe spendere milioni, se di fatto non serve a nulla perché la morale impone discrezione? L’insulto “Mongol” rivolto in un team radio da Max Verstappen a Lance Stroll, durante le libere a Portimao, è emblematico: siamo arrivati a scomodare l’ONU, con tanto di incidente diplomatico tra la Mongolia e il pilota olandese. Ben vengano le immagini in cui si evidenziano i progressi fatti in termini di sicurezza e si sottolinei a gran voce la bontà del telaio Dallara.

 

“Ricciardo è simpatico ma se stava zitto era più simpatico!”

La dichiarazione rilasciata a fine gara dal pilota australiano fa francamente sorridere. Troppi replay, troppe immagini dell’incidente mandate in onda, secondo il buon Daniel.

Cosa avrebbero dovuto fare le televisioni? Forse fare una media di quante proiezioni fare per evitare di urtare la sensibilità di qualcuno. Salvo poi sentirsi dire che avrebbero dovuto evidenziare di più i fatti, perché “gli spettatori pagano un abbonamento”. Dai Daniel, se vuoi tutelare la sensibilità degli spettatori, evita di bere lo champagne dalla scarpa quando vai sul podio. Le facce schifate dei colleghi stonano e non poco.

 

“Chi nasconde le immagini porta legna a chi vuole nascondere testimonianze scomode”

Come si può dare torto a Donnini? Il materiale audio-video è fondamentale per eventuali ricostruzioni dell’incidente, più se ne ha a disposizione meglio è. L’incidente di Grosjean è stato innescato dallo stesso pilota svizzero (con passaporto francese), il quale si è reso protagonista dell’ennesima manovra sconsiderata.

Tagliare la pista in quel modo senza guardare nello specchietto è pericolosissimo. Ci sono riprese a testimoniare il fatto, lo vogliamo dire o vogliamo fare i moralisti dicendo che è un eroe e che deve tornare presto in macchina? Siamo sopravvissuti al ritiro di Maldonado, faremo il possibile per sopravvivere anche all’addio dello svizzero.

 

“I moralismi hanno rovinato la nostra civiltà non rompete pure con l’incidente di Grosjean”

E ricadiamo nel caso precedente. Un pilota è finito a 220 all’ora contro un guardrail dopo aver fatto una manovra pericolosa. La macchina ha preso fuoco dopo essersi spezzata in due, come previsto dai severissimi crash test della FIA. Perché un guardrail e non un muro? Basterebbe studiare la fisica degli urti, non è che ci hanno messo un guardrail perché il muro costava troppo. Una manovra sconsiderata sarebbe potuta costare la vita ad un ragazzo, colpevole solo di avere troppa foga agonistica.

Le misure di sicurezza all’avanguardia e la celerità dei marshall hanno evitato il peggio. Che nella storia ci entrino gli uomini con gli attributi, uomini come il Dottor Ian Roberts, che è corso davanti ad un incendio per aiutare il pilota a scavalcare il guardrail divelto. Proiettatele quelle immagini, mostratele a tutti, perché di persone come queste non ce ne saranno mai abbastanza.

 

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