Un weekend chiaroscuro quello della scuderia di Milton Keynes. Un venerdì promettente che sembrava alimentare ambizioni di podio si è trasformato in una domenica agrodolce, complice l’incidente al via tra Verstappen e Leclerc. Ottima la gara di Alexander Albon, primo degli altri, nonché detentore di un primato che fa riflettere.
di Filippo Toffanin
Sono infatti quarantasei i punti iridati raccolti dal tailandese dal suo approdo in Red Bull contro i quarantuno di Max Verstappen. Sempre a punti Albon, due ritiri e tre piazzamenti (con un podio) per l’olandese. Il cambio voluto da Helmut Marko ha sortito gli effetti desiderati, con un secondo pilota addirittura superiore al più titolato compagno in questa fase della stagione.
E pensare che il figlio di Jos aveva avuto uno scatto eccezionale in partenza. Dribblato Hamilton, il numero trentatré della Red Bull aveva quasi completato il sorpasso anche su Leclerc per la terza posizione, prima di essere speronato dal mongeasco all’uscita di curva uno. Un contatto che verrà investigato dagli stewart nella serata giapponese. Conseguente testacoda sull’erba che ha danneggiato il fondo della monoposto e il morale di Mad Max, che avrebbe voluto una penalità in pista per il rivale ferrarista. Arriva poi il ritiro, non prima di un altro incontro ad alta tensione in pista tra i due sul rettilineo box.
Di sostanza la gara di Albon. Tenutosi alla larga dai pericoli in partenza, si è fatto trovare pronto nel momento in cui si è trattato di spingere per agguantare il quarto posto ai danni dell’ottimo Carlos Sainz Jr. Si ferma ai piedi del podio la rincorsa dell’ex pilota Toro Rosso, ed onestamente visti i valori in pista non si poteva pretendere di più.
Una seconda parte di stagione in controtendenza rispetto agli anni passati in cui Red Bull ha sempre finito in crescendo. Penalizzata dalle scelte sui motori di Honda, con il costruttore nipponico che sembra comunque ancora lontano nelle prestazioni dai top team, la vettura anglo-austriaca è in difficoltà anche dal punto di vista aerodinamico. Che la stella di Adrian Newey stia perdendo di brillantezza? Difficile a dirsi, sebbene sia un dato di fatto il deficit complessivo del pacchetto Red Bull, con ombre che si addensano anche su quelli che erano un tempo punti di forza del team di Christian Horner.
Result at the #JapaneseGP 🇯🇵🏁: BOT, VET, HAM, Alex P4 💪, SAI, LEC, RIC, GAS, PER, HUL. #F1jp pic.twitter.com/6Bqe2WFboo
— Oracle Red Bull Racing (@redbullracing) October 13, 2019
Filippo Toffanin