Ospite della puntata 125 di Pit Talk è stato Umberto Zapelloni, vicedirettore della Gazzetta dello Sport, che ha affrontato i temi caldi riguardanti il futuro della Scuderia Ferrari in Formula 1. Interpellato ai nostri microfoni ci ha fornito una interessante chiave di lettura, che spazia dalla sfida alla nuova proprietà di Liberty Media fino al rilancio di Alfa Romeo con la Sauber.
di Marco Santini
Di ritorno dal consueto pranzo con la stampa di fine anno della Scuderia Ferrari, il vicedirettore della Gazzetta dello Sport ci ha raccontato le sue impressioni sul morale degli uomini di Maranello, a partire dal loro presidente e portavoce Sergio Marchionne. Zapelloni sottolinea l’importanza di una stagione che, seppur non vincente in termini iridati, ha riportato la Ferrari ai vertici della massima espressione motoristica mondiale.
“Ne è uscito che è stato un Natale più felice rispetto allo scorso, perchè non c’era da festeggiare un titolo mondiale ma c’era da brindare ad una stagione che è stata positiva, perchè ha portato la Ferrari a lottare per il mondiale quasi fino alla fine del campionato. Non dimentichiamoci che fino a Monza c’è stato Vettel in testa al mondiale, e poi comunque la macchina quest’anno ha avuto uno sviluppo costante che l’ha portata anche nella seconda parte di stagione ad ottenere risultati significativi. Quindi è quello che chiedevamo la Ferrari: ridare segnali di vita, il segno che i cambiamenti apportati lo stesso anno cominciassero a dare risultati. Quei risultati si sono visti, è mancato il mondiale ma abbiamo ritrovato una Ferrari protagonista.”
Una Ferrari protagonista che però è in rotta di collisione con la nuova proprietà della Formula 1, gli americani della Liberty Media, accusati di voler trasformare il Circus in una sorta di “Nascar”. Le minacce del Cavallino Rampante sono reali o si tratta di mera pressione politica in vista degli accordi sui regolamenti 2021? Sarebbero davvero disposti a lasciare la Formula 1 per creare un campionato alternativo?
“C’è assolutamente del vero. Marchionne non ci sta ad una Formula 1 omologata, una Formula 1 dove le macchine e i motori sono uguali l’uno con l’altro. Marchionne, e con lui c’è anche la Mercedes, vogliono una Formula 1 che sia ancora il vertice dello sport motoristico internazionale, e non una formula dove soltanto i colori delle macchine differenzino un team da un altro. C’è una grande differenza da quello che vuole Liberty Media, che vorrebbe invece veramente una formula con motori più semplici e con regole che omologhino un po’ la Formula 1. Marchionne esagerando ha detto che vorrebbe una Formula 1 in cui si stabiliscono soltanto le misure delle gomme e a cilindrata del motore. Il resto dovrebbe essere lasciato tutto libero all’inventiva e al budget di ogni scuderia. Non penso si arriverà mai a questo, però c’è bisogno che non si arrivi dove vorrebbe portarci oggi Ross Brawn, perchè una Formula 1 con macchine tutte uguali sarebbe soltanto una GP2 con cilindrata diversa.”
Parlando di motori, proprio da lì è passata gran parte della rivoluzione interna Ferrari dell’ultima stagione. Ma è stato, purtroppo, anche un punto chiave che è costato alla Ferrari il titolo mondiale, in primis a causa di un’affidabilità non sempre stellare.
“Lo ha ammesso oggi Marchionne: è mancato qualcosa nello sviluppo del motore, ed è per quello che a metà stagione si è deciso anche di rifare l’organizzazione di chi lavora sulla power unit. La Ferrari quindi ha ammesso di aver perso la gara in ambito motoristico, rimanendo un po’ indietro rispetto alla Mercedes. Il cambio di regolamento invece secondo i Ferraristi non ha influito più di tanto. La Mercedes partiva molto davanti, si è avvicinata durante la stagione, ma chiudiamo la stagione con un motore Mercedes ancora davanti.”
Ed a proposito di Marchionne, impossibile non parlare degli altri grandi marchi in seno al gruppo FCA. Il ritorno di Alfa Romeo in Formula 1, lungamente atteso, è infatti soltanto la prima tappa di un programma ben più ampio che vede il motorsport centrale nelle strategie del biscione.
“È una grandissima e bellissima operazione di marketing, ma non soltanto. Anche oggi Marchionne ha fatto capire che è solo un primo passo, per far tornare il marchio Alfa Romeo in Formula 1, ma ci sarà un grande ingresso di tecnici Alfa Romeo in Sauber, quindi piano piano si vedrà se sarà il caso di affidare ai tecnici Alfa Romeo anche lo sviluppo dei telai che oggi è affidato ai tecnici Sauber. Da un punto di vista motoristico saranno sempre motori Ferrari, però potremo avere un vero sviluppo Alfa Romeo sui telai con il team Sauber. È un primo passo che serve a rimettere in luce tutto il mondo Alfa Romeo che ha prodotti validi da pubblicizzare sul mercato internazionale. Per ora è solo una livrea, ma confidiamo in un ulteriore sviluppo di questa partnership che possa diventare un ingresso vero e proprio, almeno da un punto di vista dei telai di Alfa Romeo.”
Marchionne inoltre ha escluso che possa esserci a breve un ritorno della Maserati: gli piacerebbe molto ma ha detto che non è il momento giusto per provarci anche con quel marchio.
Oltre che a far crescere i giovani tecnici italiani, un rilancio di Alfa Romeo sarebbe anche il perfetto trampolino di lancio per il ritorno di un pilota tricolore nel Circus. Il principale candidato è ovviamente Antonio Giovinazzi, già terzo pilota Sauber, Haas e Ferrari.
“Spero che tutto questo possa creare i presupposti per il ritorno di un pilota italiano. Anche su questo Marchionne è stato chiaro: credo che si vada verso una promozione di Leclerc nel 2019 in Ferrari, sempre che dimostri quello che tutti – non solo in Ferrari – pensano di lui, e quindi ad un’apertura a Giovinazzi in Alfa Romeo Sauber. Credo che il piano sia assolutamente questo, c’è bisogno della maturazione sia di Leclerc che di Giovinazzi, lavorando sia sul simulatore che nelle prove del venerdì che avrà a disposizione, però è sicuramente un talento che non va sprecato, è il miglior talento del pilotaggio che abbiamo in Italia quindi speriamo che porterà a qualcosa questo suo essere terzo pilota Alfa Romeo e Ferrari.”