F1 | Ferrari: il ritorno alla gloria passa per le gesta di Enzo

Dall’esterno la squadra italiana da l’idea di essere rimasta ancorata troppo al suo passato recente. Si è tuttora alla ricerca di un nuovo Schumacher, si prova a riprendere Brawn, quasi quasi si fa un’offerta a Todt… ma le soluzioni sono queste? Le squadre che non hanno saputo guardare avanti sono pian piano scomparse o fortemente ridimensionate: Lotus, Brabham, Williams, McLaren.

brawn_ferrariIl periodo storico a cui la Ferrari fa riferimento è finito ed è sbagliato volerlo rievocare a tutti i costi. Piuttosto bisogna che si faccia una profonda autocritica del perchè non si riesce a sviluppare una vettura nel corso della stagione e avere il coraggio di buttare le basi per riorganizzare e ricostituire un team che così com’è non è pronto ad affrontare le sfide future.

Ferrari, non cercare Schumacher, cerca Ferrari, il tuo fondatore! Lui non prescindeva mai dalla fabbrica. Lui sapeva scegliere gli uomini giusti che facevano trionfare le macchine in tutto il mondo e in tutte le categorie. Lui era famoso per la tenacia e riusciva a trovare sempre uno stile vincente che trasmetteva alla sua fabbrica rendendola immortale.

forghieri-alboreto_ferrariIl team, rimasto spiazzato dal regolamento tecnico che lo penalizza, ha pensato a leccarsi le ferite e lamentarsi senza iniziare un processo di rinnovamento che dovrebbe partire dai piloti, sempre motivati e attaccati all’interesse della squadra. Ai tempi Schumacher si poteva beneficiare di una squadra test che, coi km fatti sui circuiti di tutto il mondo, poteva smussare i difetti della galleria del vento permettendo al tedesco di “accordarsi” una macchina sviluppata al meglio nelle sue componenti. Lo stesso tedesco nell’era Mercedes è un po naufragato e non solo per l’età ma proprio per la mancanza di questa perseveranza di pista. Si pensi a quanto sono importanti i test in pista. 

Dopo i piloti ci vuole un direttore tecnico geniale e pragmatico oltre che un team principal preparato e pronto a prendersi dei rischi. Ferrari sapeva cosa chiedere, sapeva come ottenere il massimo, era capace di leggere le persone e di metterle in competizione l’un l’altra in modo quasi scientifico. Soprattutto alle presentazioni delle F1, non si è mai lasciato andare a propositi di vittoria ma ha sempre sperato che le sue monoposto si mettessero in moto…