F1 | A volte ritornano… Kimi Raikkonen

17 settembre 2013 -Si sa di lui che è un accanito fan di James Hunt, della vodka, delle belle donne, dei rally e dell’Hockey. Si narra che se vuoi fargli confessare qualcosa basta che gli offri da bere per una sera e che si sia anche addormentato sullo starting grid della gara d’esordio in F1. Questo è Kimi Raikkonen: ovvero tutti ne parlano, ma lui non parla mai. 

Raikkonen fu chiamato da Sauber in persona per un test sul circuito del Mugello nel 2000. La sua presenza a quel test doveva essere una formalità, in quanto il designato al volante della Sauber C20 per la stagione 2001 era Enrique Bernoldi, spinto dai milioni della Red Bull, a quell’epoca sponsor Sauber. Fu invece un massacro per il povero brasiliano di Curitiba (Bernoldi), e un trionfo per Raikkonen. Peter Sauber se ne infischia bellamente del budget per la stagione 2001, e ingaggia il finlandese che deve ancora compiere 22 anni.

L’anno del debutto per Raikkonen è eccezionale. Va a punti all’esordio in Australia con la stessa facilità con la quale 2 settimane più tardi scarica la fidanzatina del liceo. Mette la sua C20 in zona punti 3 volte e per altre 3 volte arriva al ridosso di essa e, giusto per non farsi mancar nulla, tira una botta pazzesca a Suzuka insieme a Jean Alesi ma ne esce indenne. Ron Dennis riempie di soldi il buon Peter Sauber, che da buon svizzero si costruisce una galleria del vento da mille e una notte, e porta con se Raikkonen.

kimimikaNel 2002 Kimi Raikkonen riceve la pesantissima eredità del connazionale Mika Hakkinen ritiratosi e sale sul podio per la prima volta ad un anno esatto dal debutto, in Australia. Al Gran Premio di Francia, nel giorno del penta mondiale di Schumacher, è al comando ma scivola su una chiazza d’olio persa dalla Toyota di McNish, ritiratosi poco prima col V10 nipponico arrosto. Arriva comunque secondo, ed è questa la miglior gara dell’anno per Raikkonen che chiude la stagione sesto.

Nel 2003 la Mclaren Mp4\18 è talmente competitiva e affidabile che nessuno se la sente manco di metterla su pista in una gara ufficiale, ma Kimi Raikkonen non si scoraggia.Pur guidando la vettura dell’anno precedente, la Mp4\17, in versione evoluta ribattezzata Mp4\17D, vince la sua prima gara in Malesia e ottiene la sua prima pole al Nurburgring. Grazie ad una serie eccezionale di piazzamenti a punti, Kimi Raikkonen chiude il mondiale secondo a soli 2 punti dal vincitore Michael Schumacher.

Il 2004 per Kimi Raikkonen è un anno difficile. La Mp4\19 è resistente come un servizio da the in porcellana, e “iceman” deve accontentarsi della vittoria nella sua amata Spa e la pole a Silverstone. La musica cambia nel 2005 quando chiude secondo dietro Fernando Alonso la classifica mondiale pur con una Mclaren fragilissima. Memorabile il Gp d’Europa dove all’ultimo giro e al comando, si deve ritirare per l’esplosione della sospensione anteriore sinistra. Il 2006 è l’anno dove Ron Dennis pensa ad Alonso e al 2007. Raikkonen capisce che a Woking non è più aria e, battezzato da Schumacher che sul podio di Monza sembra dirle: “Vedi? un giorno urleranno per te!”, passa alla Ferrari.

Nel 2007 vince in: Australia(con “Hat Trick” unico al debutto in rosso a riuscirci insieme a Fangio), Francia, Gran Bretagna, Belgio, Cina (200esima vittoria della Ferrari) e Brasile. In un mondiale di Formula 1 contrassegnato dalla “Spy Story”, Kimi Raikkonen si prende ciò che tutti sapevano prima o poi sarebbe stato suo, il titolo di campione del mondo. Nel 2008 l’inizio è buono grazie a due vittorie, ma si perde nel corso della stagione e chiude terzo il mondiale. Nel 2009 appare quasi svogliato e il fatto che debutti nel mondo dei rally ad agosto (con una Grande Punto S2000 che porta a casa in un sacchetto) fa da presagio per  il futuro. Vince a Spa, casa sua possiamo dire, e a fine anno molla tutto e si da ai Rally con la Citroen.

In 2 stagioni sperimenta anche Nascar e Truck ma senza brillare. Dopo trattative con la Williams, Eric Boullier accetta la sfida e ingaggia Kimi Raikkonen alla guida della Lotus per due stagioni. All’inizio del 2012 arranca un pò, ma sale sul podio già in Bahrain e vince ad Abu Dhabi uscendo dalla lotta per il titolo solo a due gare dalla fine. Chiude l’anno del grande ritorno terzo in classifica. Nel 2013 Kimi Raikkonen vince in Australia e, seppur alle prese con una Lotus con problemi economici, lotta come un leone ad ogni Gp per le posizioni alte della classifica.

L’ 11 settembre ha firmato il suo grande ritorno in Ferrari. Un ritorno tra un mito meccanico (Ferrari) e un pilota (Raikkonen) che incarna più di tutti il pilota dal talento cristallino. Un mago del giro veloce in gara (ben 38 in carriera), uno di quelli che salgono in macchina poco prima del Gran Premio e stampano il risultato, uno di quelli che per carattere, stile di vita ed eccessi ricorda il suo idolo James Hunt. Se Lauda diceva: “Per guidare non serve una faccia bella ma un piede pesante”, Kimi Raikkonen potrebbe dire: “Non occorre parlare tanto per andare forte”.Passiamoli un carattere taciturno, ma lasciateci il suo piede da “flying finn”.