Monaco, 27 maggio 2013 – Montecarlo, ovvero la gara più glamour e atipica dell’intero mondiale, ha visto la netta vittoria della Mercedes di Nico Rosberg, esattamente 30 anni e 1 giorno dopo il trionfo di papà Keke sulla stessa pista. Numeri da paura quelli del tedesco, con la Red Bull che porta a casa un ottimo doppio-podio, Hamilton in ombra e la Ferrari a secco o quasi.
TOP
- Nico Rosberg: è stato il suo weekend perfetto sul circuito che più di tutti è capace di metterti in vetrina agli occhi del mondo. Il più veloce, dalle prime prove libere di giovedì mattina sino all’ultimo giro di gara. Ha semplicemente demolito tutti. In una domenica normale, avrebbe condotto senza alcun pensiero ma essendo a Montecarlo e aggiungendo le due safety-car più la bandiera rossa, ha anche dimostrato di tenere i nervi saldi e di poter sempre imprimere il suo ritmo a tutti gli altri, ogni qual volta lo voleva. Certe prestazioni di Rosberg, in fondo, fanno riflettere anche riguardo il recente passato: in fondo Schumacher non era poi un vecchio bollito. Si rifletta.
- Red Bull & Sebastian Vettel: In un weekend strano come quello di Montecarlo, quelli a gongolare di più di tutti sono loro. Due macchine sul podio, Vettel – super fortunato al momento della prima safety car – si ritrova da quarto a secondo senza neanche sapere il come e perchè – e allungo importante nei due mondiali. Una gara solida quella dei tori austriaci.
- Adrian Sutil: Questa pista gli piace e l’ha dimostrato più volte. E’ stato una spina nel fianco di chiunque – gente come Alonso ne sa qualcosa – ed è stato capace di sfoderare il suo miglior risultato sulle strade del principato.
FLOP
- La Ferrari (team e piloti): Weekend nero forse è dire poco. Ok, è un gran premio particolare, con assetti particolari e condizioni particolari, forse che non si rivedranno mai fino alla fine della stagione. I punti, però, sono quelli di una gara normale e il prestigio di Montecarlo lo è anche di più. La Ferrari è stata competitiva nella giornata di giovedì, poi non più. Stranamente. Era l’unica in grado di impensierire il duo Mercedes, già virtualmente proiettato al trionfo domenicale. E invece Domenicali – quello della Ferrari – ha dovuto constatare di una regressione nelle giornate di sabato e domenica. Il perché nessuno lo sa. Forse le temperature altalenanti o forse la mancanza di una trazione in uscita delle curve lente ancora non all’altezza. Se a tutto ciò aggiungiamo il doppio botto gemello di Massa – come si fa a replicare un incidente simile il sabato e la domenica, qualcuno me lo spieghi – e un Fernando Alonso che forse è stato il pilota che ha subito il maggior numero di sorpassi (su una pista dove non si sorpassa) nel weekend, con questi dati si può avere una visione globale del triste weekend che la Ferrari si è lasciata alle spalle.
- Lewis Hamilton: Il campione del mondo 2008 le ha prese dal compagno di squadra. Non ci sono altri modi per definire il weekend monegasco del pilota anglo-caraibico. Sempre dietro Rosberg dal giovedi alla domenica è stato anche sfortunato a ritrovarsi quarto dopo la prima safety-car. Ha provato in tutti i modi a scrollarsi di dosso almeno una delle due Red Bull – quella di Webber – per salire almeno sul podio. Ne stava venendo fuori una manovra spettacolare, da annali, alla Rascasse ma tutto si è concluso in una bolla di sapone. Lewis ha fatto mea-culpa a fine gara ma con una Mercedes cosi in forma, Hamilton deve pretende il massimo risultato da se stesso.
- La questione del test segreto Pirelli-Mercedes e il regolamento sportivo FIA: No-comment riguardo il nuovo scandalo della Formula Uno di questi giorni. La Mercedes che fa un test segreto – ed illegale – il weekend dopo Barcellona. Vengono scoperti e danno la colpa alla Pirelli. La Pirelli, che, in teoria, con il benestare della FIA, avrebbe diritto a 1000 km di test, fa ricadere la colpa al team tedesco. Uno sputtanamento a vicenda che ha sicuramente leso l’immagine già precaria del costruttore di pneumatici italiano e che potrebbe portare la Mercedes ad una forte sanzione nel prossimo futuro. Tutto questo baccano a cosa ha portato? Cosa ne è venuto a galla? Alla ennesima prova che la super-discussa normativa che vieta i test in Formula Uno deve essere rivista dalle fondamenta.