Nella mia lunga carriera giornalistica ho conosciuto quasi tutte le piste del mondo calcate dalla F1. Ma il ritorno della pista di Imola nel grande giro della F1 ha risvegliato in me una sensazione bellissima.
Non solo perché più volte mi è capitato di percorrerla, anche con auto prestazionali, e quindi ho ricordi piacevoli che mi permettono di memorizzare ogni curva, ogni traiettoria, ogni staccata, ogni dettaglio di un tracciato affascinante.
Ma nel mio cuore c’è una sensazione che ho vissuto e rivivevo ad ogni GP al quale assistevo su quella pista. Era il momento, la mattina del venerdì prima dell’inizio delle prime prove libere, in cui sulla pit-lane esplodeva il primo ruggito di una Ferrari.
Io non so se c’era una accordo fra i team o no, ma sta di fatto che al mattino del venerdì, in un silenzio quasi religioso, mentre il pubblico mattiniero era già schierato sugli spalti delle tribune, c’era sempre una Ferrari già nella corsia box con i meccanici intorno che svolgevano il loro rito preparatorio.
E l’attesa cresceva. L’emozione anche. Finché al classico cenno del dito che ruota, la messa in moto del motore di quella Ferrari faceva esplodere l’urlo del “mutur”. Rompendo così il silenzio assoluto dell’attesa. Sembrava un’eruzione vulcanica.
A quel punto scoppiava l’applauso, l’entusiasmo, la gioia del pubblico dei fedelissimi di Imola. Un attimo davvero magico, che non dimenticherò mai. L’espressione di una coesione splendida fra la pista intitolata ad Enzo e Dino Ferrari, la gente dell’Emilia, e la Formula 1.
Poi la storia e le vicende commerciali hanno portato la Formula 1 verso altri lidi, località esotiche che mai avranno il sapore di Imola. Ora “IMOLA IS BACK” ! Si, nel mio cuore. E domenica sarà comunque una gran festa. Se poi le combinazioni astrali riuscissero e evocare quell’urlo del “mutur” di primo mattino al venerdì sarebbe il culmine del piacere.