Autodelta, l’anima da competizione dell’Alfa Romeo

Autodelta è sinonimo di competizioni nella storia dell’Alfa Romeo. Rileggiamo il suo percorso.

di Giulio Scaccia

L’Autodelta viene fondata nel 1963 a Feletto Umberto, frazione di Tavagnacco in provincia di Udine. E’ il 5 marzo 1963. Dietro l’operazione il presidente dell’Alfa Romeo, Giuseppe Luraghi. Soci paritari Carlo Chiti e Lodovico Chizzola. Chiti proviene dall’esperienza prima in Ferrari e poi in ATS, mentre Chizzola è concessionario Alfa Romeo a Udine.

Il ruolo affidato all’Autodelta, che diventerà nel novembre del 1964 Autodelta S.p.A., è quello di far tornare alle corse le vetture Alfa Romeo dopo l’abbandono, avvenuto all’inizio degli Anni Cinquanta. Tale dislocazione era stata scelta allo scopo di poter lavorare con la massima segretezza e senza dare adito a coinvolgimenti ufficiali con lo stato e l’IRI. Occorrerà capire tenere presente questo, perché sarà un passaggio rilevante successivamente.

In quella prima fase sperimentale, l’Autodelta aveva il compito di assemblare e modificare le varie componenti fornite da molte aziende italiane ed estere, a cominciare dalle meccaniche Alfa Romeo, per finire alle carrozzerie della Zagato, La prima “Giulia TZ venne approntata nel maggio 1963.

Il 30 novembre 1964, l’Auto Delta viene trasformata in “Autodelta SpA” con sede legale ed operativa a Feletto Umberto, ma con uffici amministrativi e commerciali in via Enrico Fermi 3/5 a Settimo Milanese. Nella seconda metà del 1964, l’ing. Chiti studiò la trasformazione della “Giulia GT” per le competizioni, realizzando il modello “GTA”, la cui costruzione in piccola serie verrà affidata all’Autodelta.

Nella nuova sede lombarda venne trasferito, nel 1965, anche il reparto ricerca e sperimentazione che si occupò del progetto e dello sviluppo della “Giulia TZ2”, sotto la stretta direzione dell’ing. Chiti. La “Giulia TZ2” (TZ stava per Tubolare Zagato) del 1965, è una delle più celebri realizzazioni della Autodelta.

Nel 1966 l’Autodelta venne messa in liquidazione e la sua struttura diede vita al nuovo Reparto Corse Alfa Romeo, le cui realizzazioni verranno, a volte, simbolicamente contraddistinte dal marchio “Autodelta” o “Delta”. Di fatto la struttura rientrò nell’alveo dell’IRI, con tutti i problemi connessi ad una presenza dello stato.

Inizia comunque  il periodo d’oro dell’Autodelta. Vittorie nel mondiale prototipi con la splendida T33 che nelle varie versioni, venne prodotta dall’Alfa Romeo dal 1967 al 1977 e partecipò  principalmente al campionato del mondo sportprototipi, al campionato CanAm e alle cronoscalate.

L’Autodelta si affaccia anche in F1, fornendo il motore a De Adamich ma i risultati non sono quelli attesi.