Quest’anno, dopo alcuni anni (8 per l’esattezza), le gare della F1 tornano a disputarsi il giorno di Pasqua e, nel corso degli anni, alcune di queste gare sono state delle vere e proprie imprese, come quella di Ayrton Senna a Donington nel 1993. Ma non solo: alcune di esse hanno riservato delle piacevoli sorpree, che hanno appassionato il pubblico, soprattutto quello di fede ferrarista. Una di esse è stata una davvero inaspettata: il trionfo di Mansell a Jacarepagua nel 1989. Ecco le due gare nel racconto della Redazione storica.
di Cristian Buttazzoni e Federico Sandoli
Il 1989 per la F1 è l’anno in cui, forse, più di qualunque altro l’effetto sorpresa dovuto ai nuovi regolamenti gioca un ruolo fondamentale per tutti i team impegnati nel Mondiale, con il ritorno dei motori aspirati che costringe motoristi e telaisti a rivedere tutti gli schemi di progettazione e costruzione delle monoposto. Tra queste non manca certo la nuovissima e fiammante 640, che è proprio quella che si potrebbe definire una sorpresa dentro l’uovo di Pasqua: è infatti la prima dopo l’era dei turbo, spinta da un V12 aspirato, con un caratteristico muso a formichiere dotato di un disegno particolare che la farà soprannominare “la papera”.
Ma c’è un’altra sorpresa in F1, una delle invenzioni partorite dal genio del mago Barnard: il cambio sequenziale semiautomatico, elettroattuato con comandi al volante. Una vera rivoluzione che, inizialmente, sembrava creare più risate divertite che una vera e propria sorpresa. Il nuovo cambio, infatti si rivelò sin da subito fragile e incapace, forse, di reggere una gara intera.
Ma se c’è una squadra che sta inaugurando un nuovo corso, questa è proprio la Ferrari, che, grazie all’arrivo di Nigel Mansell (scelto o comunque messo sotto osservazione da Enzo Ferrari per sostituire Alboreto) e alle innovazioni tecniche, parte verso la prima stagione in cui manca il protagonista assoluto, il Drake, deceduto ad agosto e salutato dalla folla monzese che celebra una doppietta che ha dello straordinario.
Ma i veri protagonisti della stagione di F1 del 1989 sono ancora una volta loro: Alain Prost e Ayrton Senna, coppia simbolo della F1 moderna, che hanno messo in scena nel 1988 la stagione del dominio totale, grazie alla ineguagliabile McLaren MP4/4, la monoposto perfetta partorita dal genio della semplicità, Gordon Murray in grado di vincere tutte le gare tranne, appunto, quella di Monza. Ma il 1989 è un’altra storia, le monoposto sono completamente diverse, forse meno rabbiose, ma con un concetto nuovo, quello basato sul motore a V aspirato.