F1 | Ferrari e l’eco di un mondiale da dimenticare

Si è chiuso il sipario sul mondiale 2016 della Ferrari. Poco o nulla da salvare e delle prospettive per il futuro prossimo che non lasciano ben sperare.

di Giulio Scaccia  

Un terzo posto ad Abu Dhabi per chiudere una stagione difficile, dal punto di vista dei risultati ed anche per quel che concerne il clima emotivo all’interno della squadra. Il 2016 era stato lanciato da Marchionne come l’anno della riscossa, come l’anno in cui in poche gare sarebbe stata raggiunta la Mercedes. A questo auspicio/proclama avevano creduto non solo i tifosi, ma anche il team ed i piloti, probabilmente in primis Sebastian Vettel.

vettel_ferrariInvece l’anno si è chiuso senza una vittoria, con un Vettel che ha sofferto oltre misura il momento della scuderia e forse le caratteristiche della SF16-H, vettura scorbutica, di cui solo in rarissimi casi si è trovato il bandolo della matassa per tirarne fuori prestazioni decorose. Seb ha disputato una stagione al di sotto delle aspettative. Sette podi per Vettel, quattro per Kimi Raikkonen che ha battuto in prova 11-10 il compagno di squadra. Per Seb un quarto posto finale che davvero è poca cosa e per la Ferrari un terzo posto in classifica costruttori con una Red Bull che nella seconda parte della stagione l’ha sopravanzata. Le analogie con altri anni bui si sprecano. Come non pensare al 2014 ma soprattutto come non trovare analogie con tanti anni bui del ventennio del digiuno?

Il terzo posto della Ferrari e di Vettel ad Abu Dhabi è stato accolto in maniera positiva e soprattutto non isterica come quello poi revocato in Messico. Le parole di Maurizio Arrivabene ben dettagliano questo sentito:

E’ un podio importante per la motivazione di tutta la squadra: per i ragazzi a casa che da quest’estate hanno lavorato duramente e per quelli in pista, che non hanno mollato mai. E’ ovvio che non abbiamo raggiunto gli obiettivi che ci eravamo fissati, però quest’ultima gara mostra che qualcosa si sta muovendo nella direzione giusta.

Il punto è quale sia la direzione giusta. Molti addetti ai lavori indicano scarsa fiducia nel team di progetto per il 2017. marchionne ferrari

I nuovi regolamenti danno nuove opportunità ma anche ulteriori rischi. Se si accumula ritardo, è quasi impossibile recuperarlo visto il congelamento di test e sviluppi. Inoltre la concorrenza è di assoluto livello e sia Mercedes che Red Bull, sembrano essere un passo avanti.

Marchionne poi con le sue parole di “ottimizzazione del budget” non fa ben sperare. La sensazione è che la Ferrari potrebbe entrare in una sorta di tunnel di semi mediocrità non potendo competere con Mercedes e Red Bull e stabilizzandosi in una anonima terza posizione. Questo poi porterebbe ai probabili saluti di Sebastian Vettel. Il tedesco ha deluso quest’anno ed a sua volta ha iniziato a soffrire l’ambiente Ferrari, e il rinnovo non ancora arrivato per un contratto che scade a fine 2017 e le possibili sirene Mercedes, non lasciano presagire nulla di buono.

Che dire? Speriamo di sbagliarci e che il team coordinato da Mattia Binotto tiri fuori dal cilindo un progetto interessante. I tifosi lo sperano e anche gli addetti ai lavori, perché questa F1 ha bisogno di una Ferrari competitiva.