F1 | Singapore: la decisione presa su Perez dalla FIA è corretta?

F1 - Nel 2022 c'è un precedente che "scagiona" la FIA dalla tanto contestata decisione di penalizzare Perez di soli 5 secondi per l'infrazione sotto SC. Andiamo ad analizzarla.

F1 - Sergio Perez, Singapore, 2022

Ha fatto tanto discutere la duplice infrazione commessa da Perez nel corso del GP del Singapore. La FIA ci ha messo molto tempo per decidere quale tipo di penalità da assegnare, davvero troppo tempo. Dopo aver ascoltato il pilota, la FIA ha deciso di penalizzare Perez con 5 secondi di penalità e una reprimenda, per la seconda e prima infrazione commessa.

Questa decisione ha creato molto scalpore e malcontento generale nei confronti di una FIA che sembra non seguire una certa linearità nel prendere le decisioni. Ma è davvero così? Se facciamo dei passi indietro, ci sono pochi precedenti a cui attingere. Uno di questi, molto remoto, è quello di Sebastian Vettel nel 2010 in Ungheria. Il tedesco lascia troppo spazio tra sè e il suo compagno di squadra, al comando, sotto regime di Safety Car. Drive-through e gara pressochè compromessa.

Sotto questo aspetto c’è una evidente mancanza di uniformità di giudizio, anche se le condizioni a Singapore erano proibitive rispetto a quelle gestibili del GP dell’Ungheria 2010. Se guardiamo al 2022, troviamo una situazione analoga a quella di Perez, nel GP del Canada 2022. Il protagonista è ancora Seb Vettel e la mossa incriminata è riportata nel documento qui di seguito:

Vettel sotto regime di SC non ha rispetto la fatidica distanza rispetto la monoposto che aveva avanti a sè. In quel momento era tra l’11° e il 9° posto. La FIA decide di non intervenire perchè il pilota aveva chiuso rapidamente il gap e anche altre auto avevano momentaneamente infranto questa regola. Risultato? No further action.

Durante la gara questa cosa non era emersa, nè stata notata. Però la FIA ha deciso di non intervenire, ascoltando il pilota e interpretando il regolamento. Inoltre la FIA cita l’articolo 55.7 del regolamento che recita:

Tutte le vetture in gara devono ridurre la velocità e non allinearsi più dietro la safety car
a distanza di dieci auto. Per garantire che i conducenti riducano sufficientemente la velocità, dal momento in cui a tutti i concorrenti è stata inviata il messaggio “SAFETY CAR DEPLOYED” i conducenti devono rimanere al di sopra del tempo minimo stabilito.
Gli steward possono imporre una delle sanzioni di cui all’articolo 54.3a), 54.3b), 54.3c) o
54.3d) su ogni pilota che non riesce a rimanere al di sopra del tempo minimo previsto da quanto sopra.”

Possono imporre, ma possono anche non farlo. Così è successo in Canada e a Singapore nel 2022. Ovviamente alla seconda infrazione di Perez è scattata la penalità di 5 secondi. Potevano essere più severi? Certo. Potevano essere più celeri? Dovevano esserlo, per il bene della gara. Ma questo è sicuramente un problema recente della FIA, peccano di celerità anche nella scelta tra bandiera rossa, SC e VSC. La 55.10 citata nel documento di Perez è pressochè analoga alla 55.7 ma è riferita al leader della corsa.

Da precisare che la tanto citata penalità ad Antonio Giovinazzi nel GP di F1 2019, che ammonta a 10 secondi di penalità, non è assolutamente paragonabile a quella di Perez e Vettel. Il pilota italiano era entro il delta tempo da rispettare sotto SC, ma doveva mettersi ad una certa distanza dalla gru che in quel momento era in pista, che lui non ha rispettato. Come cita il documento ufficiale post GP: