Valtteri Bottas e la sua rinascita

Valtteri Bottas dal suo approdo in Alfa Romeo sembra essere rinato. Dall’essere l’ombra di Hamilton, in Mercedes, ad un ruolo da protagonista con gli svizzeri. Egli torna a parlare proprio degli anni con le frecce d’argento, quando era molto vicino a lasciare la F1.

Il pilota finlandese, attualmente in forza all’Alfa Romeo, torna a parlare della sua esperienza in Mercedes e della sua rinascita. Bottas dopo 5 anni con il team britannico, passati a fare da spalla a Lewis Hamilton, ha risposto alle critiche con inizio super in Alfa Romeo. I suoi 46 punti conquistati nelle prime nove gare sono frutto di prestazioni assolutamente positive, che l’hanno visto quasi sempre essere nelle prime 10 posizioni.

Il pilota finlandese, nel 2017, arriva in Mercedes con tanti buoni proposti per sostituire Nico Rosberg. Affiancato a Lewis Hamilton, non parte nel migliore dei modi e nel 2018 vive uno dei suoi momenti più bui in F1.

Il pilota Alfa Romeo non riesce a conquistare nessuna vittoria, nonostante una macchina perfetta, anche a causa dell’ordine di scuderia imposto dal suo team per privilegiare al vittoria del compagno.

Valtteri Bottas è tornato di recente proprio a parlare di quell’anno:

“Alla fine della stagione 2018, incapace di comprendere ed accettare che non ero in grado di battere Lewis, sono stato vicinissimo al ritiro. In quel periodo, mi mettevo una pressione eccessiva addosso. Soprattutto nella fase conclusiva di quella stagione, quando ho iniziato a fare da scudiero, è stata molto dura per me. Gareggiare in Formula 1 dovrebbe essere divertente, ma per me, ormai, non lo era affatto”.

Ha concluso parlando cosi della sua passata esperienza in Mercedes:

Entrare a far parte del team Mercedes fu una sfida, ma mi sentivo assolutamente pronto per affrontarla. Pensai fin da subito che il mio unico obiettivo doveva essere quello di vincere il Mondiale. Nel fare i conti con le sconfitte subìte, sono sempre stato molto severo con me stesso, sebbene all’inizio di ogni anno ripartissi con la stessa mentalità vincente. Non è stato facile accettare il fatto che era quasi impossibile battere un Hamilton al picco delle sue prestazioni. Ad ogni modo, si è trattata di una grande esperienza, che mi ha consentito di imparare molto, e, in un certo senso, essere meno esigente con me stesso su determinati aspetti”.

Fortunatamente, il finlandese, nelle stagioni a seguire è riuscito a ritrovare la consistenza nelle prestazioni, che gli era mancata.

Tutto ciò gli ha permesso, lo scorso anno, di ricevere la chiamata dall’Alfa Romeo. Egli in questa stagione è tornato ad essere centrale nel progetto, cosa che in Mercedes non accadeva essendo egli ombra di Hamilton. Tutto ciò gli sta giovando, portandolo ad una vera e propria rinascita che sta aiutando anche Alfa romeo a crescere.