Vettel, galeotto fu il giro in scooter…

Sebastian Vettel nel corso delle prove libere di venerdì ha fatto parlare di sè, dopo essersi messo in sella a uno scooter fornitogli dai commissari per riprendere la via della pit-lane a seguito della rottura del motore che ha fermato la sua Aston Martin.

L’episodio è stato sanzionato dalla Direzione Gara con una multa di 5.000 Euro, sulla base di due motivi: la mancata autorizzazione da parte dei Commissari all’uso dello scooter da parte di Vettel solo (tant’è vero che lo steward che lo doveva accompagnare non è salito con lui anche se Vettel lo aveva aspettato) e il fatto che abbia percorso il tracciato di gara e non le vie di fuga, immediatamente dopo la fine della sessione di prove libere, senza attendere i 5 minuti che gli avrebbero consentito di compiere la manovra di rientro. Due comportamenti che la Direzione gara ha sottoposto all’attenzione del Collegio dei commissari e che, come detto, hanno portato alla multa da 5.000 Euro:

“Vettel è salito in sella allo scooter aspettando che il commissario si accomodasse dietro di lui, ma quando ciò non è avvenuto Vettel è partito da solo per i box senza la preventiva autorizzazione. Guidando in pista, invece che sfruttando il percorso designato, Vettel ha violato l’articolo 26.7 del regolamento sportivo di F1 che vieta a chiunque di essere in pista nei 5 minuti successivi alla conclusione di una sessione con l’eccezione del personale identificato e che non consente ai piloti di avere accesso a meno che non siano specificamente autorizzati”

Una sanzione che, in questo caso, colpisce un comportamento abbastanza normale nel momento in cui un pilota si trova a dover rientrare ai box con mezzi di fortuna e che, ancora  una volta, mette in mostra la rigidità nell’applicazione del regolamento soprattutto nel momento in cui non c’erano  rischi evidenti per la sicurezza, essendosi la sessione di prove libere  già conclusa e non essendoci più nessuno in pista. C’è anche da aggiungere che Vettel si è anche prodigato ad aiutare i commissari di gara nello spegnimento delle fiamme dovute alla rottura del motore per velocizzare le operazioni di rientro ai box della monoposto; circostanza che, forse, avrebbe richiesto un minimo di flessibilità in più nell’applicazione della regola.