Alex Albon a Melbourne ha consegnato il primo punto stagionale alla Williams dopo aver percorso praticamente tutta la gara con un treno di gomme, fermandosi solo all’ultimo giro per il cambio obbligatorio che lo ha fatto scivolare dalla settima alla decima posizione.
Tutto questo è stato reso possibile grazie alle mescole portate dalla Pirelli per la gara in Australia, che nello specifico erano la C2 per quanto riguarda la hard, la C3 per quanto riguarda la media e la C5 (con il salto di una mescola) per quanto riguarda la soft.
Tutti ricorderanno l’esplosione della gomma durante il penultimo giro del GP del Belgio 2015 e tutti ricorderanno la maratona di Lewis Hamilton nel corso del GP di Monaco dell’anno successivo, quando percorse 47 dei 78 giri della gara monegasca su gomme ultrasoft tagliando il traguardo da vincitore. Nel corso degli anni erano state introdotte delle indicazioni fornite dal fornitore unico ai team per la gestione delle gomme, compresa l’indicazione della durata di ciascuna mescola, ma è altrettanto vero che il costruttore italiano non ha mai fatto mistero di poter realizzare delle gomme che durassero tutta la gara.
In questo senso, le nuove coperture studiate per i cerchi da 18 pollici sono state rese tali da garantire affidabilità pressochè estrema e prestazioni notevoli, tanto che Albon non solo è riuscito a garantirsi di poter percorrere 57 dei 58 giri previsti con una sola mescola ma ha anche incrementato progressivamente le sue prestazioni. Il risultato del pilota anglo-thailandese ha un po’ sorpreso Mario Isola, ma a leggere le schede di presentazione delle mescole portate in Australia riportate dal sito Pirelli si nota come la mescola C2 aveva proprio quell’obiettivo, confermato anche dal giro più veloce della gara fatto segnare da Leclerc sulla linea del traguardo:
“La mescola che a Melbourne ha fatto la parte del leone, permettendo di spingere al massimo senza riscontare sostanziali problemi di graining o degrado. Utilizzata dalla maggioranza dei piloti per lo stint finale, vincitore incluso, capace di realizzare il suo giro veloce nell’ultimo giro della corsa anche se è Albon a metter maggiormente in evidenza la tenuta delle P Zero White, completando tutte le tornate meno una con lo stesso set di gomme. “
Dunque, quella di Albon è una sorpresa fino a un certo punto, visto che la durata delle mescole è stata aumentata e quelle più dure sono in grado di garantire ai piloti di percorrere distanze considerevoli, anche un’intera gara, senza decadere nelle prestazioni. Sta alle strategie studiate con i team farle rendere al meglio e in questo Albon si è rivelato un fantastico esempio di intelligenza tattica.