Quante volte la gente lo ha pensato? Se ci fosse stato Ecclestone… Mazepin avrebbe continuato a orrere, il GP di Russia si sarebbe disputato e probabilmente a Jeddah non si sarebbe corso dopo lì’attacco diretto a uno degli sponsor della FOM. Ma, conoscendo la tendenza del Supremo ad andare controcorrente, le soluzioni che avrebbe adottato vrebbero potuto essere sorprendenti.
Certo, ora come ora l’assenza di una figura carismatica e con un enorme peso politico come Ecclestone si sta facendo sentire, ma le polemiche che si stanno profilando sulla permanenza della gara saudita in calendario sono le stesse che vedevano il Supremo protagonista quando averva deciso di portare la F1 in Bahrain, ormai diventato presenza fissa in calendario nonostante i brindisi all’acqua di rose.
In ogni caso, si è visto una volta di più come la gestione del Circus da parte di Liberty Media si stia rivelando quasi un fallimento, nonostante il grande entusiasmo iniziale. E proprio per questo le parole di Stefano Domenicali, che ha annunciato una presenza più vasta della F1 nel mondo andrebbero riconsiderate alla luce degli ultimi eventi e della storia della F1, che solo negli ultimi 2 decenni è uscita dal mondo occidentale ed è approdata in realtà nelle quali l’automobilismo (non solo sportivo) non è una pratica alla porata di tutti.
L’uscita di scena del Vietnam prima ancora di iniziarwe a correre sul circuito di Hanoi e i problemi in Arabia Saudita uniti alla cancellazione del GP di Russia sono il segno di una politica sportiva che sta rivelando tutti i suoi limiti e che, con tutto il rispetto per l’appena entrato Domenicali (che paga il prezzo di decisioni portate avanti da Chase Carey), ha bisogno di una figura carismatica e di grande peso politico per gestiere queste situazioni. Bernie Ecclestone, infatti, era noto per prendere decisioni impopolari ma non si è mai arrivati a cambiare il calendario a stagione in corso e, venendo alla tematica saudita, avrebbe certamente preso una decisione netta. Quanto sia prevedibile non è dato saperlo, ma certamente il Supremo si sarebbe fatto sentire, eccome. Quanto accadde a Kyalami nel 1982 dove fu sventata la minaccia di uno sciopero grazie anche alle maniere forti usate da Ecclestone e dagli altri direttori sportivi ne è lòa dimostraione.