domenica, Novembre 3, 2024

F1 | Duelli e polemiche, a 40 anni da Digione 1979

A pochi giorni del quarantennale del GP di Francia 1979 (caduto questo lunedì 1 luglio), il paragone (forse azzardato) con quanto visto negli ultimi giri a Zeltweg, scatena il dibattito sulla liceità delle manovre forse un po’ azzardate di sorpasso, che elettrizzano gli appassionati ma che scatenano le continue richieste di intervento da parte degli steward.

Digione, 1 luglio 1979. Luogo e data indelebili nella mente e nel cuore degli appassionati della F1, teatro del duello più celebre dell’intera storia della categoria regina dell’automobilismo a ruote scoperte, con Gilles Villeneuve e René Arnoux che, nel giorno della prima vittoria nella storia della Renault, si danno battaglia in un finale mozzafiato. Esattamente 40 anni dopo, ancora un duello, quello tra Max Verstappen e Charles Leclerc, tiene banco, con nuove discussioni sul tema della liceità della manovra, dopo che due settimane fa Vettel ha protestato per la penalizzazione che gli era stata inflitta dopo la manovra su Hamilton.

Corsi e ricorsi della storia, che ripropongono vecchi e nuovi interrogativi: è corretto sanzionare i piloti per le manovre troppo irruente nei loro duelli o invece è giusto lasciarli correre? L’ipertrofia di regole, che ormai sta facendo diventare la F1 una disciplina in cui piloti e team principal devono necessariamente dotarsi dell’assistenza di validi avvocati, ha reso particolarmente arduo il compito degli steward, che nonostante abbiano a disposizione tutti gli strumenti necessari a decidere una situazione in tempo pressoché reale, sono costretti a barcamenarsi nell’interpretazione dei regolamenti e (forse) anche nell’analisi dei casi precedenti prima di dare una soluzione, senza peraltro dare l’impressione di un’uniformità di giudizio.

Proprio i ripetuti duelli di Digione a suon di ruotate e uscite di pista, ripercorrendo la storia dalla quale si è partiti, aveva mandato in visibilio i tifosi, ma tra gli addetti ai lavori c’è stato più di qualche malumore: Carlo Chiti, boss dell’Alfa Romeo al seguito della Brabham di Niki Lauda, espresse tutto il suo disappunto per lo show fatto di sportellate tra i due piloti, con parole che sembrano maledettamente attuali:

«Non ho visto la televisione, ma mi hanno raccontato con dovizia di particolari quanto è successo. A mio avviso non si è trattato di uno spettacolo edificante. Urti, sportellate ed ogni tipo di scorrettezza. Questi piloti sono abituati male perché nessuno fa mai rispettare i regolamenti e non ci sono punizioni. È chiaro che correndo in automobile a certe velocità i rischi ci sono. Ma andarli a cercare è pura follia. Il fatto più grave e che non sono soltanto i giovani a comportarsi in questa maniera ma anche gli anziani, quel piloti che dovrebbero dare l’esempio. Poi quando succedono gli incidenti gravi si cercano le responsabilità.»

Frasi che sembrano calate in questi anni, dove i cambi di traiettoria, le uscite di scia, le fuoriuscite dai limiti della pista, le responsabilità nelle manovre di sorpasso, sono regolamentate fino al minimo dettaglio e anche la minima sportellata o manovra di disturbo pare non venga tollerata, Ma in tutto questo, aldilà delle polemiche sulla disparità di trattamento di questa situazione con quella di Montreal, almeno per un po’, Leclerc e Verstasppen ci hanno fatto sognare. Scusate se è poco.

Cristian Buttazzoni
Cristian Buttazzoni
"Life is about passions. Thank you for sharing mine". (M. Schumacher) Una frase, una scelta di vita. Tutto simboleggiato da un numero, il 27 (rosso, ma non solo)

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