F1 | Turrini: “La vittoria Red Bull uno sberleffo del destino”

La Red Bull vincendo in Austria domenica scorsa, di fatto è stata la prima scuderia ad aver interrotto il dominio Mercedes nel corso di questa stagione. La Ferrari al momento resta ancora a secco per quel che riguarda le vittorie stagionali. Sull’argomento è intervenuto Leo Turrini ai microfoni di Pit-Talk.

di Alberto Murador

La Red Bull ha conquistato la sua prima vittoria stagionale domenica scorsa in casa al Red Bull Ring. La scuderia anglo-austriaca rompe il dominio assoluto della Mercedes, grazie ad uno strepitoso Max Verstappen, capace di recuperare posizione su posizione dopo una pessima partenza. Tuttavia sino a tre giri dal termine il leader del GP è stato Charles Leclerc con la Ferrari, in testa meritatamente sin dal via. Il monegasco dopo aver condotto quasi tutta la gara in testa, è stato sorpassato da Verstappen con una manovra discutibile.

Dunque la rossa al momento resta ancora a quota zero vittorie in questa stagione. Davvero un peccato per il team di Maranello, dato le difficoltà incontrate in gara dalla Mercedes. Il team di Maranello ha perso una ghiotta opportunità per vincere il primo GP del 2019. Sembra quasi uno “sgarbo” quello fatto da parte della Red Bull nei confronti della Ferrari. In merito, sentite cos’ha detto Leo Turrini ai microfoni di Pit-Talk:

” Io lo considero uno sberleffo del destino. Perché fino a ieri, l’unica macchina che qualche volta, purtroppo raramente, dava l’impressione di non essere lontanissima dalle Frecce d’argento era la rossa. Nella prima domenica dell’anno in cui Mercedes sembra una monoposto normale vince Verstappen. “

Ciò non toglie il merito alla straordinaria prestazione del pilota olandese della Red Bull, con Verstappen che ha meritato pienamente la vittoria in Austria. Imbarazzante è il confronto del team-mate Gasly nei confronti del pilota olandese. Verstappen ha vinto la corsa, mentre Gasly con la stessa monoposto è giunto doppiato e fuori dai punti. La differenza abissale vista in Austria tra i due piloti, è stata rimarcata anche da Leo Turrini:

” Facciamo i complimenti a Verstappen. Al netto di eventuali incidenti, tamponamenti, guai etc, ieri Verstappen ha vinto ed il suo compagno di squadra (Gasly) è stato doppiato. Accadde a Spa nel 2009 con la Ferrari. In un anno disastrato, che Raikkonen che riuscì a vincere ed il povero Badoer che sostituiva Massa si beccò più di un giro. Quando accade una cosa del genere il pilota che vince è un fenomeno. “

Poi tornando al discorso Ferrari, come ha detto lo stesso Turrini, bisogna capire se la SF90 è tornata ad essere competitiva per via del layout di circuiti come Montreal e del Red Bull Ring che favoriscono le caratteristiche tecniche della rossa, o se è proprio la Ferrari che ha fatto qualche passo in avanti. Con il giornalista del Quotidiano Nazionale che ha sottolineato le due pole conquistate dalla Ferrari in queste ultime gare. Bisognerà attendere i prossimi GP per avere delle risposte più concrete e sincere.

” Due pole position su tre gare, considerando il dominio Mercedes sono tanta roba. Credo che sia dipeso dalla configurazione di queste pista, in particolare in Canada. E qui in Austria dalle temperature africane. Perché Mercedes ha avuto un problema di overatting chiarissimo. Non permetteva ne a Bottas, ne a Hamilton di spingere e di tirare. Per questo bisogna aspettare i prossimi GP. Li ne capiremo di più. “

Sicuramente ci sono dei piccoli segnali che lasciano un po’ di fiducia ai tecnici della Ferrari. per il proseguo del mondiale. Per quello che si è visto almeno in questi ultimi GP, escludendo la Francia. Tuttavia come sottolineato da Turrini è inutile pensare al miracolo da parte della Ferrari.

La Mercedes è ancora la vettura da battere. Però dall’altro lato, alcuni upgrade portati dal team di Maranello in queste ultime gare hanno sicuramente portato qualche miglioria nella SF90. Perché se così non fosse, la rossa non avrebbe di certo lottato per la vittoria con Leclerc in Austria. A prescindere dai problemi avuti dalla Mercedes nel weekend austriaco.

Alberto Murador