Ancora una volta devo autocitarmi, e me ne scuso. Ma il risultato del Gran Premio d’Austria è stato una tale conferma di quanto avevo previsto due anni fa che non posso farne a meno.
Dunque avevo pronosticato su questo sito, ed ancor prima in un’altra sede, che presto avremmo avuto un cambio generazionale ai vertici della Formula 1. E cioè che i giovani emergenti avrebbero presto scavalcato le precedenti generazioni, Ed in effetti sta accadendo: Verstappen e Leclerc che lottano per il successo ne sono la prova. Ed Hamilton lo sa bene: infatti li adula e quasi li vezzeggia perché sa che da loro arriverà la concorrenza ( ed in questo modo bastona ulteriormente la psicologia di Vettel )
I giovani hanno un altro approccio con l’elettronica che domina le prestazioni delle F1 attuali. Perché sono nati e cresciuti nell’era digitale ed oggi è una componente fondamentale nella guida di queste monoposto complicatissime ed esasperate tecnologicamente.
Ma non ci sono soltanto i due trionfatori di Zeltweg a dimostrarlo (si, perché meritano entrambi questo aggettivo). Per esempio è una bella promessa Lando Norris, e ci aspettiamo bei risultati da Antonio Giovinazzi.
Ora immagino già che qualcuno leggendo penserà: “E le discussioni sulle regole, sulle penalizzazioni comminate o mancate?”
Dico semplicemente questo: non credo ai complotti, stagioni dominate da una sola marca le abbiamo già viste (McLaren e Ferrari oltre a Williams Renault ), ma soprattutto credo che valga la famosa frase dell’allenatore di calcio Benjamin Boskov: “Rigore è quando l’arbitro fischia”.
Perché se cominciamo a delegittimare i giudici una volta, poi si rischia il caos.
E’ giusto discutere e chiedere massima serietà. Ma spetta alla Case, ai team, ed ai piloti stessi, formulare proposte e formalizzare le regole.
Il resto è polemica per “lisciare il pelo” a tifosi ed appassionati.
E tutto fa spettacolo!