Iniziamo il racconto su una grande squadra che ha fatto la storia, il team Tyrrell, iniziando dal suo fondatore.
di Giulio Scaccia
Ken Tyrrell nasce a West Horsley, nel Surrey, il 3 maggio 1924. Dopo la seconda guerra mondiale, durante la quale aveva prestato servizio militare a bordo di un bombardiere della RAF, diventa commerciante di legname, da cui poi il celebre soprannome di “boscaiolo”. Nel 1951 inizia a correre in Formula 3 con una Cooper senza però ottenere risultati di rilievo.
Decide allora di fondare il suo Team di Formula Junior. Nel 1964 viene varato il nuovo regolamento in Formula 3, il quale innalzava la cilindrata dei propulsori da 500cc ad un litro e Ken Tyrrell sceglie come vettura per il suo team la Cooper-BMC. Robin McKay, al tempo direttore dell’autodromo di Goodwood, segnala a Ken un giovane scozzese, Jackie Stewart. Stewart, allora ventiquattrenne, viene invitato da Tyrrell ad effettuare il collaudo della nuova vettura di Formula 3. Jackie si confronta direttamente con il pilota ufficiale del team di Formula 1, Bruce McLaren. Da questa sfida esce nettamente vincente Stewart e Tyrrell decide senza troppe esitazioni decide di dargli un volante per la stagione successiva in Formula 3. Inizia così un sodalizio importante e vincente che porterà grandissimi risultati a Ken.
Tyrrell continua a svolgere fino al 1966 le mansioni di Team Manager alla Cooper, pur occupandosi contemporaneamente anche della sua squadra di Formula 3.
Quando la Cooper viene ceduta al Chipstead Motor Group, Tyrrell decidee di passare alla Matra. Grazie ad un accordo con l’azienda aerospaziale francese, che stava progredendo in maniera importante con i suoi telai in Formula 2 ed in Formula 3, nel 1967 Tyrrell fa esordire un giovane belga dal carattere ribelle: Jackie Ickx. Jackie, con una Matra MS7 con motore Cosworth FVA, gestita dal team di Tyrrell, si laurea campione europeo di Formula 2.
Ma Tyrrell non aveva dimenticato di certo il talento di Stewart. Così, per il campionato del 1968, il “boscaiolo” riusce ad assicurarsi le prestazioni dello scozzese in cambio dell’impegno, da parte della Matra, di fornire il telaio ed il supporto tecnico. Per avere una squadra vincente serviva però anche un propulsore all’altezza.
Ken Tyrrell, nell’estate 1967, discute con il capo della Cosworth, Keith Duckworth, per poter avere una fornitura di V8 Cosworth DFV di 3 litri: il motore era il propulsore più potente ed era fornito in esclusiva al team Lotus di Colin Chapman. L’accordo sembra difficile ma, a sorpresa, Duckworth e Chapman acconsentono.
Ken in poco tempo riesce a far montare il V8 Cosworth DFV sulla Matra e può contare sul talento di Jackie Stewart. Tyrrell aveva messo al posto giusto tutti i tasselli del suo puzzle.
Nel 1968, Stewart, a bordo della Matra MS10, vince in Olanda, Germania e Stati Uniti. Alla fine arriva secondo nel mondiale, dietro Graham Hill, su Lotus. Ma l’appuntamento è solo rimandato.
Stewart l’anno successivo si laurea campione del mondo grazie ai successi in Sud Africa, Spagna, Francia, Inghilterra, Olanda e Italia. A fine anno il binomio Tyrrell – Matra si rompe. I francesi vogliono imporre, come condizione vincolante per l’utilizzo dei suoi telai, il motore Matra V12. Ma Tyrrell e Stewart non accettano le proposte della Matra, perché credono nei motori Cosworth. La scelta sarà giusta.
A questo punto Ken Tyrrell acquista dei telai March. La stagione 1970 è al di sotto delle attese per il Team. Le tre March 701 acquistate non si rivelano competitive e così Tyrrell decide di diventare un costruttore a tutti gli effetti. Prende contatti con Derek Gardner, ex ingegnere della Ferguson che aveva studiato un sistema a quattro ruote motrici per la Matra MS84 del 1969, e gli affida in gran segreto il compito di progettare la prima Tyrrell di Formula 1. Gardner accetta ed inizia una vera e propria corsa contro il tempo per progettare, costruire e presentare la Tyrrell 001. Sono i primi di agosto del 1970. E’ l’inizio di un periodo e di un sodalizio vincente.
Sebbene la vettura è molto competitiva, l’affidabilità si dimostra ancora molto precaria. Ma i problemi di gioventù vengono ben presto superati.
Così, nel 1971, Stewart, affiancato dal giovane e veloce Francois Cevert si laurea per la seconda volta campione del mondo: vince in Spagna, Francia, Inghilterra, Germania e Canada. La Tyrrell vince anche il primo ed unico titolo mondiale costruttori.
Il 1972, vede un nuovo ed agguerrito avversario: Emerson Fittipaldi con la sua Lotus. Stewart, conclude secondo il mondiale, alle spalle del brasiliano, nonostante l’esordio con vittoria alla prima gara del mondiale.
Il 1973 è, invece, un anno irripetibile per Stewart e la Tyrrell con il modello 006. Lo scozzese, vince in Sud Africa, Belgio, Olanda e Germania, e conquista il titolo mondiale.
Grazie a queste affermazioni, Stewart supera, con 27 successi complessivi, il record di 25 vittorie che apparteneva al compianto Jim Clark. Stewart decide di ritirarsi dalle corse.
Tyrrell vuole di premiare Cevert, facendolo diventare prima guida. Ma sfortunatamente, il francese muore in occasione delle qualifiche del Gran Premio degli Stati Uniti del 1973.
E’ l’inizio del declino, lento ma inesorabile.
Dopo l’abbandono di Jackie Stewart e la morte di Francois Cevert, Ken riparte. Ma il colpo non poteva essere indolore.
Fine prima parte