GP Spagna 1991: Barcellona saluta Senna e Mansell

La Spagna propone in calendario un circuito nuovo, in Catalogna. E Senna e Manselle regalano spettacolo.

Nel 1991 il circus saluta il grande ritorno di un gran premio in Catalogna, non più al Montjuich, terribile nastro d’asfalto nella città di Barcellona, noto alle cronache sportive per gli incidenti che portarono la federazione ad abbandonarlo come circuito, preferendogli il piu tradizionale Jarama.

Ai primi giri di pista tutti capirono che le carattestiche del tracciato rappresentavano un naturale banco prova aereodinamico volto a premiare il miglior progetto in pista.

Infatti nei turni di prova Mansell e la Williams dominarono senza avversari. L’inglese, ancora scottato dal risultato del gp del Portogallo, dove un errore ai box lo estromise in pratica dalla lotta per il titolo, sembra non volersi rassegnare a vedere Senna trionfare e alla fine delle qualifiche si piazza in prima fila battuto solo da Berger su McLaren.

La domenica un cielo plumbeo saluta i piloti all avvio del warm up, e una pioggia continua e fastidiosa si rende protagonista allo scattare del via. Alesi, al verde, è autore di una partenza grintosa che lo porta quasi a scontrarsi con il proprio compagno di squadra Il francese è sicuro di poter recitare un ruolo da protagonista, la sua Ferrari 643, dotata di un nuovo motore, si trova particolarmente a proprio agio sui rettiinei del circuito catalano e fin dalle prime battute della gara si butta alla caccia delle prime posizioni.

Mansell, stranamente accorto, decide di non attaccare subito il duo McLaren e, avendo intuito che l’asfalto sta velocemente ascigandosi, senza esitazione ma con un po’ di apprensione decide di montare le gomme d’asciutto.
Con una decisione discutibile ma rispettabile, i giudici di gara puniscono la partenza di Alesi con un stop and go estromettendo il transalpino dalla lotta per la vittoria. Ma l’attenzione dello spettatore è calamitata da Mansell e Senna, eterni rivali, eternamente diversi, che regalano al pubblico un sorpasso che li consegnerà alla storia e rimarrà per sempre sinonimo dell loro modo di essere.

I due percorsero tutto il rettilineo ruota a ruota con Mansell che, nonostante le sospensioni attive, tra le pieghe del rettilineo riesce a domaare la propria macchina che saltella pian piano verso Senna. Il brasiliano, con una macchina stranamente non a punto, no può far altro che arrendersi all’arrembante inglese e quando anche Alesi lo affianca e lo sorpassa all’ingresso della prima curva, capisce che quella gara non gli regalerà gloria ma solo punti necessari al suo traguardo iridato.
Mansell in testa va a concludere vittoriosamente la gara, Prost secondo si lamenta della mancata scelta della Ferrari di farlo partire con pneumatici d asciutto e Alesi, quarto può recriminare con la dea bendata per averlo privato di un successo che avrebbe meritato ma questa corsa verrà ricordata per il sorpasso tra Senna e Mansell eterni rivali, vecchi nemici, ma sostanzialmente veri cavalieri del rischio.