F1 | Scompare Mauro Forghieri, la mente dietro ai trionfi Ferrari

Mauro Forghieri scompare all'età di 87 anni dopo una lunga malattia.

Mauro Forghieri. Basta il nome per parlare di un personaggio leggendario, diventato in brevissimo tempo colui che ha fatto diventare realtà i sogni di Enzo Ferrari, quelli di creare la scuderia più vincente della storia.

F1, Mauro Forghieri, Michele Alboreto
F1, Mauro Forghieri, Michele Alboreto

Forghieri è stato un vero e proprio pioniere: conosciuto per essere un ottimo motorista, è stato la matita che ha dato vita ai progetti più importanti della storia della Ferrari, dalla vettura laureatasi Campione del mondo con Surtees, la 158, fino alla 312T4 che vinse il titolo con Jody Scheckter, la mitica “ciabatta” nata da un’intuizione dell’ingegnere modenese per sfruttare a modo suo l’effetto suolo per sfruttare nel migliore dei modi la distribuzione dei pesi data da un motore ingombrante come il 12 cilindri boxer che lui stesso aveva creato e che è stato l’origine dei trionfi Ferrari degli anni Settanta. Senza dimenticare la capostipite, la 312T che grazie al cambio trasversale ha portato al trionfo di Niki Lauda e alla rottura del digiuno durato 11 anni. Dotato di una sensibilità particolare nel tirare fuori i cavalli dai propulsori che portava al banco, “Furia” Forghieri è anche stato l’artefice del V12 progettato dalla Lamborghini, quello che ha fatto strabiliare Ayrton Senna nel corso di un test con la McLaren che aveva appena perso i motori Honda e che poi, suo malgrado, dovrà ripiegare sui V8 Ford.

F1, Mauro Forghieri, Niki Lauda, Carlos Reutemann
F1, Mauro Forghieri, Niki Lauda, Carlos Reutemann

Ma oltre al Forghieri tecnico c’è stato un altro Forghieri, quello che studiava le strategie di gara, parlava con i piloti ed era la mente che si celava dietro a ogni risultato che la Ferrari si apprestava a conseguire ed era l’uomo del quale più di chiunque altro Ferrari si fidava ciecamente. Forghieri lo sapeva benissimo e ogni volta si mangiava le unghie durante le gare per la tensione, data l’enorme responsabilità che il Drake gli aveva affidato, che può benissimo riassumersi con questa massima: i direttori sportivi (così si chiamavano quelli che oggi definiremmo i Team Principal) passano, Forghieri resta. E sarà così fino agli anni 1980, quando il gruppo Fiat decise di ridisegnare il reparto corse e Forghieri, a causa di alcuni dissidi, lasciò la direzione tecnica della Ferrari.

F1, Mauro Forghieri, Enzo Ferrari
F1, Mauro Forghieri, Enzo Ferrari

Forghieri avrà forse un unico grande rimpianto: quello di non aver partecipato alla gara di Imola del 1982, che ha poi portato alla rottura insanabile tra Gilles Villeneuve e Didier Pironi, e di aver acconsentito a che Gilles la gara dopo facesse quel maledetto giro di qualifica che lo ha consegnato alla leggenda. Quello sarà uno dei grandi tormenti della sua avventura leggendaria alla Ferrari, che è stata costellata da progetti su cui ha apposto una firma indelebile.

Riassumere la vita di Forghieri in poche righe è assai riduttivo se si pensa a quello che ci ha lasciato in termini di eredità sportiva: un’eredità nella quale personaggi come lui e come Colin Chapman sapevano svolgere contemporaneamente e con grande maestria il ruolo di direttori tecnici, progettisti e contemporaneamente di direttori sportivi. Forghieri ha svolto quest’ultimo ruolo nell’ombra, ma la sua capacità di amalgamare tutto l’ambiente in modo magistrale è stato il segreto dei successi che hanno portato la Ferrari a diventare una corazzata (quasi) imbattibile.

F1, Mauro Forghieri
F1, Mauro Forghieri

Ed è proprio con un suo ricordo di Gilles che vogliamo accompagnare Forghieri nel suo ultimo viaggio, là dove sicuramente lo ritroveremo insieme al Drake e agli altri grandi piloti che hanno guidato le sue monoposto:

“Lui voleva correre. Correva sempre. Gli dava piacere fisico farlo. Ovunque, comunque… Lo ricordo dopo le qualifiche di Anderstorp ’78. Eravamo in macchina io e lui. Per arrivare all’albergo dovevamo attraversare un bosco di betulle e lui inscenò una sorta di prova speciale di un rally: sempre in controsterzo a 180 km/h; io avevo una fifa boia mentre lui sorrideva”

Addio Furia.