GP USA, qualifiche: Hamilton imprendibile, Vettel si deve accodare

Questa è la terra di Hamilton. Lo hanno dimostrato le prove libere del venerdì e del sabato, e lo dimostrano anche le qualifiche di oggi.

Per tutto il weekend non c’è mai stata storia. Tra Hamilton e Austin c’è una storia d’amore che dura ormai dal 2012, anno in cui la pista ha deb

uttato nel Mondiale. Da allora ha sempre vinto l’inglese, tranne che nel 2013 quando vinse Vettel. Hamilton si esalta su questa pista, tanto che ha dichiarato di urlare di gioia quando guida qui, e controlla di avere la radio staccata per non sembrare uno stupido…

Questo dà la misura di un pilota che ama immensamente quello che fa, e ama ancora di più correre su questa pista. E’ stato un dominio pressoché incontrastato per tutte le prove libere e le qualifiche, fin dalla Q1. Ogni singola sessione di prove libere è stata guidata dal pilota inglese, che ha staccato pesantemente gli avversari e lo stesso compagno di squadra Bottas, che dotato della stessa macchina non ha neanche avvicinato il compagno di squadra. Si è avvicinato in Q1 e in Q2, ma senza colpo ferire.

In Q3 Hamilton ha potuto abbassare ulteriormente i tempi, fino ad arrivare a 1’33″1, tempo che è rimasto inavvicinabile per tutti. Lo stesso Vettel, che in Q1 ha risparmiato un set di ultrasoft, non ce l’ha fatta. I suoi tempi erano molto distanti da quelli di Hamilton, fino a otto decimi in Q2, ma poi ha ridotto molto. In Q3 il distacco è sceso a 2 decimi ma non di più. Hamilton è imprendibile qui, e per quanto Vettel si sia sforzato, non c’è stato verso di avvicinare il rivale p er il titolo. L’inglese si è portato a casa una pole position meritata, e Vettel si deve accodare. Non ci voleva per il ferrarista, che ora deve sperare in una super gara per sperare ancora nel titolo. Altrimenti sarà festa grande per Hamilton.