F1 2016: la top 10 della stagione

La stagione di F1 che si è da poco conclusa resterà negli annali principalmente per tre motivi, tra i tanti che si potrebbero selezionare: il trionfo iridato con conseguente ritiro lampo di Nico Rosberg, il calendario a 21 gare e l’ascesa di Max Verstappen. Scopriamo insieme dieci momenti topici del Mondiale 2016.

Di Alessandro Bucci

Posizione 1: non possiamo che iniziare da Nico Rosberg, vero e proprio uomo del momento. E non lo rimarrà per molto, visto che come tutti sanno ha alzato la coppa di Campione del Mondo salvo poi fare un bell’inchino e salutare la compagnia. Il tedesco ha totalizzato nove vittorie, sedici podi e otto pole accusando un solo ritiro, nella frittata con il compagno Hamilton in Spagna. Difficile se non impossibile scegliere un momento chiave nella stagione del tedesco, anche se il sorpasso effettuato ai danni di Max Verstappen nella gara di Abu Dhabi vale oro. La prima posizione di questa classifica 2016 se l’aggiudica il figlio di Keke, per il titolo, l’uscita di scena a sorpresa e come riconoscimento “alla carriera”.

Posizione 2: Fernando Alonso altresì detto il ‘miracolato’. L‘incidente occorso allo spagnolo nel GP inaugurale d’Australia lo definirei una vera e propria “sliding doors”. Non solo per il potenziale pericolo corso dal pupillo di Flavio Briatore, capottatosi pericolosamente dopo aver centrato in frenata la Haas di Gutiérrez, ma anche perché ‘Nando non ha subito conseguenze fisiche e psicologiche rilevanti, almeno per quanto ci è dato sapere. Le immagini della carcassa McLaren a pochi metri dal muro di protezione con un Alonso stralunato che esce e si mette le mani alle ginocchia come a dire: “O santo cielo” difficilmente scompariranno dalla memoria degli appassionati. Reduce da una stagione disastrosa come quella 2015 e iniziarne una nuova rischiando potenzialmente la vita, non è certo l’ideale. Eppure ‘Nando come al solito ci ha messo del suo e, dopo un week-end di stop in Bahrain per sistemare le “ammaccature”, ha completato una stagione tutto sommato positiva con il decimo posto finale. Difficile se non impossibile fare meglio con la MP4-31 motorizzata Honda.

Posizione 3: lo show di Max Verstappen in Brasile a pari merito con la vittoria colta alla prima gara  in Red Bull sul circuito di Catalunya. Erano anni  che non ci divertivamo così osservando un pilota in azione, inutile girarci intorno. Gli esterni, i controlli, le sbandate effettuate dall’olandesino volante sul tracciato bagnato di Interlagos hanno incantato il mondo intero, lasciando intravedere ancora una volta l’enorme potenziale del figlio di Jos Verstappen. Il pilota Red Bull, passato dalla Toro Rosso in sostituzione del turbolento ed incostante Kvyat a Barcellona, ha sfruttato la débâcle Mercedes cogliendo il primo successo in carriera con i colori più blasonati del team austriaco. Non dimentichiamo, inoltre, che la FIA ha dovuto addirittura ‘inventare’ una regola per impedire il così detto “Verstappen chop”, ovvero il cambiare traiettoria durante la frenata.

Posizione 4: il punto portato a casa dal debuttante Pascal Wehrlein per la Manor Racing al Gran Premio d’Austria. Esagerato come riconoscimento? Niente affatto. Per quanti miglioramenti abbia compiuto il team di Banbury rispetto alla passata stagione, issare in zona punti la MRT05 è impresa da piloti dotati di talento. Menzione d’onore anche ad Esteban Ocon, francese chiamato a sostituire Rio Haryanto a partire dal GP del Belgio. Il francese ha ricevuto anche un set di posate d’argento da “Ice man” in segno di riconoscimento per averlo scansato prontamente ai trecento orari sul rettifilo di Interlagos dopo lo spaventoso incidente del finlandese.
La decima posizione conquistata dal tedesco numero 94 sembrava poter consentire alla scuderia britannica di chiudere il Mondiale al decimo posto nel Costruttori, ma la rocambolesca gara di Interlagos unita alle prodezze del brasiliano Sauber Felipe Nasr ha mandato tutto in fumo.

Posizione 5: le passeggiate ai box dei veterani Felipe Massa e Jenson Button al ritiro. Il brasiliano, dopo aver annunciato l’abbandono alle corse il primo settembre a Monza, scoppia in lacrime dinanzi al pubblico verde oro nel penultimo appuntamento stagionale, inscenando una camminata d’addio conclusa in pit lane tra le braccia della moglie e del figlioletto. Una scena per certi versi straziante, per altri forse mal vista dai cuori più freddi. Piano non troppo diverso, perlomeno nella forma, per Jenson Button, anch’egli ritiratosi prima del saluto finale in pit-lane, questa volta accompagnato dall’intera famiglia e dallo spirito di papà John. La personalità di entrambi i vecchi campioni è emersa, tuttavia, chiaramente: mentre Felipe ha espresso tutta la sua emotività in seguito ad un incidente per certi versi un po’ brusco giocando in casa, il britannico costretto ad ammainare bandiera bianca per una sospensione guasta ha chiuso baracca e burattini e si è lasciato andare a sorrisi malinconici “beato tra le donne”. Viva la Formula Umana, sempre.

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