Daniil Kvyat si confessa ad Autosport. Il pilota russo torna sulla vicenda che l0 ha visto protagonista dell’avvicendamento con Verstappen in Red Bull.

In F1, non conta solo ciò che fai in pista. Succedono molte cose fuori dalla pista, ma non entro nel dettaglio, non sono cose da dire in un’intervista. Ho la memoria lunga e ricorderò questa decisione. Ma ora sono in Toro Rosso, il team che amo di più. Abbiamo un buon potenziale, può essere un passo importante della mia carriera.
Riguardo allo scambio, Kvyat si dice ancora scioccato:
Si sa quando c’è qualcosa nell’aria. Da quando sono entrato in Red Bull, se n’è parlato molto. Io mi sono concentrato sul lavoro ma non è bastato. Non avevo idea di cosa sarebbe accaduto a Sochi, è stato uno shock.
In ogni caso, il russo pensa di aver imparato molto da questa esperienza:
Ho passato molti giorni a pensare alla vita, e ho imparato molte cose, sulla vita e sulla F1. Penso che questa storia mi abbia reso una persona e un pilota più forte.
Il disappunto di Kvyat è comprensibile. La mossa di Marko ha fatto la fortuna del giovane Verstappen, ma ha messo a repentaglio la carriera di Kvyat, che ha però reagito con un certo aplomb, nonostante sia stato battuto anche da Sainz a Barcellona. Per il pilota russo, tuttavia, l’unica chance di rimanere in F1 oltre il 2016 sembra essere fuori dall’orbita Red Bull, un po’ per la scarsa fiducia che hanno dimostrato i suoi superiori, un po’ per i giovani piloti che scalpitano – uno su tutti, Pierre Gasly. Qualsiasi occasione possa avere, Kvyat merita un futuro, perché nel 2015 ha concluso il mondiale davanti a Ricciardo, e quest’anno ha portato a casa un ottimo podio in Cina, prima dell’arrivo di Verstappen.