F1 Le parole di Hamilton e le voci fuori dal coro

7 novembre 2015 – Il caso delle dichiarazioni di Hamilton che riguardano Schumacher, inevitabilmente, ha fatto il giro del mondo, non solo per il loro contenuto, ma anche per i toni, definiti esageratamente spavaldi, usati dall’inglese all’indirizzo di Schumacher e Rosberg, sino ad arrivare ai limiti del piagnisteo nei confronti del compagno di squadra. E nonostante la smentita sui toni delle dichiarazioni rivolte all’indirizzo di Schumacher e su alcune di esse, gli argomenti di discussione finiscono per andare anche oltre e coinvolgono la libertà di parola.

di Cristian Buttazzoni

Si, perchè in questa Formula 1 paludata che si nutre di qualsiasi respiro emesso fuori dai canoni prestabiliti, non importa se esso sia travisato o reale, finisce per scatenare fiumi di polemiche e dibattiti che si trascinano per anni, quasi come se gli addetti ai lavori dovessero per forza obbedire a dei canoni prestabiliti o rispettare dei dogmi intoccabili, come nel caso di Schumacher o Senna.

senna-schumacherCome già detto da chi scrive, il 7 volte Campione del mondo non è certamente intoccabile così come nessun altro pilota e diversi sono stati gli episodi che lo hanno visto protagonista in negativo: alcuni esempi possono essere Zeltweg 2002, con Barrichello che rallenta all’arrivo, i già citati episodi di Adelaide 1994 e Jerez 1997, ma come non ricordare la lezione che Senna gli fece con il maglione addosso dopo averlo costretto al ritiro, durante il Gran Premio di Francia del 1992 prima della ripartenza? E di episodi se ne potrebbero citare altri…

E di certo, se gli accostamenti non sono casuali, allora Hamilton (che nella frase “incriminata” non ha citato episodi, e comunque le sue parole andrebbero contestualizzate, visto che è stata proprio la domanda formulatagli a insinuare un accostamento tra la partenza di Austin ad alcuni episodi bui della carriera del Kaiser, che lui ha rispedito al mittente) non ha detto cose del tutto inesatte e quindi non ci sarebbe alcun motivo per scandalizzarsi. D’altronde, non sono di certo mancati in passato esempi di dichiarazioni più o meno accusatorie, più o meno dissenzienti, più o meno dure dei piloti verso i loro avversari o anche verso i loro stessi team (chi non ricorda il duello di parole tra Senna e Prost nel Mondiale 1989 e la storia della presunta combine con Balestre?) o i loro partner (Alonso a Suzuka ne è stato un chiarissimo esempio). Fa parte della libertà di opinione che spesso e volentieri, nel momento in cui tutto è a disposizione di tutti grazie a strumenti come i Team Radio ascoltabili dal pubblico (senza scomodare la stampa e i social network), viene sabotata o comunque filtrata a dovere. Con buona pace del libero dibattito.