20 novembre 2014 – La FIA ha stabilito che sarà l’americano Danny Sullivan a chiudere la stagione delle nomine dei commissari chiamati dalla FIA ad infliggere sanzioni e, più in generale, a giudicare i comportamenti dei piloti e delle squadre.
Il Collegio dei Commissari (di cui spesso fa parte anche una donna, Silvia Bellof, figlia dell’indimenticato pilota Stefan), ai sensi dell0’art. 12.4 del Regolamento sportivo, è composto da tre membri designati volta per volta dalla Federazione, mentre l’Autorità sportiva nazionale di riferimento dovrà indicare alla Federazione due detentori di Superlicenza da destinare ai ruoli di Ufficiale di gara e quarto Commissario.
Particolarmente interessante la lista dei nomi che si sono succeduti in questo 2014: da solide conferme (come Nigel Mansell, alla quinta chiamata sul circuito di Silverstone, o Emanuele Pirro, che ha svolto questo ruolo in due gare consecutive e cinque nel complesso stagionale) a diverse new entry come Adrian Fernandez, che non ha mai corso in F1, pur avendo la Superlicenza.
Di seguito, l’elenco di tutti i nomi dei piloti che si sono succeduti nel ruolo di steward nel corso della stagione che sta per volgere al termine:
GP Australia: Emanuele Pirro
GP Malesia: Martin Donnelly
GP Bahrain: Derek Warwick
GP Spagna: Danny Sullivan
GP Monaco: Derek Warwick
GP Austria: Tom Kristensen
GP Gran Bretagna: Nigel Mansell
GP Germania: Jochen Mass
GP Ungheria: Emanuele Pirro
GP Belgio: Emanuele Pirro
GP Italia: Derek Warwick
GP Singapore: Alan Jones
GP Gippone: Mika Salo
GP Russia: Danny Sullivan
GP Stati Uniti: Derek Warwick
GP Brasile: Emanuele Pirro
GP Abu Dhabi: Danny Sullivan
Il ruolo di questi ex-piloti, una volta che si calano nei panni di commissari, è stato talvolta controverso in quanto ha portato a delle decisioni discutibili e, forse, qualcuno si è chiesto se essi stessi, nel corso della loro carriera, siano andati continuamene dai commissari a lamentarsi per qualche ruotata o qualche scorrettezza di troppo. C’è da scommetterci che qualcuno di loro abbia preso alcune decisioni a malincuore, condizionato da un regolamento sportivo forse troppo stringente per i piloti e penalizzante per lo spettacolo.