F1 | La folle idea FIA di abolire le gallerie del vento

Debunking del tweet sulla volontà di FIA di abolire le gallerie del vento nei progetti F1 per un miglior risultato ambientale.

I FATTI

Il 19 Gennaio scorso Bryson Sullivan, podcaster di F1 americano, rilancia il tweet di un sito giapponese sul motorsport, Autosport Web.

“F1 sta considerando l’abolizione dei test in galleria del vento in virtù degli obiettivi di sostenibilità e neutralità climatica.”

In pratica, secondo l’americano, F1 (se si sta parlando di FIA o di FOM, non ci è dato saperlo, lo sa solo Sullivan) vuole imporre l’uso esclusivo del CFD, ossia la fluidodinamica computazionale, l’aerodinamica progettata al computer.

https://twitter.com/NaturalParadigm/status/1615965819992739840

 
L’ARMA DEL DELITTO

Il tweet di Bryson Sullivan è volutamente fuorviante, come volutamente fuorviante è il titolo dell’articolo di Autosport Web.

Il sito giapponese non ha fatto altro che rilanciare, con una intestazione da furboni, una intervista rilasciata a Racingnews365 dal responsabile dell’ aerodinamica di Haas, Arron Melvin.

All’ ingegnere è stato chiesto, come suggestione, se ritenesse opportuno abolire le gallerie del vento pur di tagliare i costi della F1.

“Non credo che sia intelligente farlo,” ha risposto Melvin, “sebbene sia un bene avere regole che incoraggino i costruttori a spingere al limite le possibilità del CFD”.

Insomma, si parla di soldi. E del correlato rispetto dell’ambiente che la chiusura delle gallerie comporterebbe.

Comunque, un’ opinione basata su un’ipotesi, una suggestione come sopra detto, Fanta Formula Uno.

Nessuno si sognerebbe mai di ripercorrere i fasti del Team Marussia Virgin, con una macchina progettata interamente via CFD, con un palmares di zero punti nel 2010 e zero punti nel 2011.

IL MOVENTE

È il 19 Gennaio del 2023. Il campionato di F1 è finito da un pezzo; le scuderie, in silenzio stampa, mettono a terra quanto progettato, nel massimo del segreto industriale.

Il deserto del nulla si staglia all’orizzonte dei cronisti motoristici; solo qualche miraggio di notizia, temporalmente allocata nel 2026, appare agli occhi dei più attenti.

Tra un Andretti portato in braccio da Ben Sulayem, e la tanto esponenziale quanto ipotetica quantità di cavalli recuperati da Ferrari al simulatore, nessun’altra nuova arriva dal fronte F1.

I professionisti seri ed i siti autorevoli passano al microscopio le poche notizie che arrivano, verificano le fonti e solo successivamente le pubblicano, con il proprio commento ed il proprio taglio giornalistico, senza essere asettici e pressapochisti.

I COLPEVOLI

È purtroppo ovvia conseguenza dichiarare colpevole il sito giapponese di “titolo acchiappa clic”, nonchè il podcaster americano di “condivisione asettica, pressapochista e senza verifica di titolo acchiappa clic”. Una carneficina.

Fortunatamente, il pubblico di appassionati di F1 riesce bene a distinguere la voce di corridoio dalla bugia travestita da voce di corridoio.

La notizia non ha avuto risalto; solo qualche chiacchiera su Twitter o Reddit, più per sfottò che per discussione vera e propria.

Una voce destinata alla damnatio memoriae dall’onestà intellettuale di chi ama questo sport ed ha deciso di difendere il lavoro di chi approccia professionalmente i propri lettori.