Piquet e la battuta su Hamilton

F1 – Nelson Piquet continua a far parlare di sé e ancora una volta le sue parole hanno fatto rumore, molto rumore. Se la Red Bull è infatti arrivata alla decisione di licenziare Juri Vips, il motivo è legato all’intervista che il 3 volte iridato ha rilasciato a una televisione brasiliana in cui ha apostrofato Lewis Hamilton dandogli del “negretto”.

Piquet, come noto, non ha mai avuto peli sulla lingua nemmeno quando ha fatto scoppiare il “crash-gate” nel 2008. Anche in questo caso le sue dichiarazioni rilasciate nel mese di novembre ma uscite solo in questi giorni sono state relative a un incidente, quello che a Silverstone ha coinvolto Lewis Hamilton, appunto, e Max Verstappen affermando senza giri di parole che l’inglese ha impedito all’olandese qualsiasi tipo di manovra, tanto poi da portarlo all’incidente.

Ma mentre tutti gli altri protagonisti vengono chiamati per nome, Hamilton viene chiamato più volte “negretto” in portoghese da Piquet (tra le varie cose Nelson è sostenitore dell’operato di Bolsonaro in Brasile), frase che ha fatto gridare allo scandalo l’intero mondo della F1 tra cui proprio la Red Bull, che ha appunto deciso di licenziare Juri Vips, anche in considerazione del fatto che la figlia di Piquet è la fidanzata di Max Verstappen.

Ora, però. aldilà della comprensibile indignazione per l’espressione di Piquet quali provvedimenti ci si dovrebbe aspettare nei confronti del 3 volte iridato? Una revoca del pass? E per quale motivo?

Per avere usato una parola fuori posto? In effetti a quanto pare stando alle ultime indiscrezioni sarà proprio quello che succederà. A parte che gli intenti offensivi nei confronti di Hamilton potrebbero essere presi alla stregua di battute pesanti, ma prendere le distanze non significa necessariamente assumere provvedimenti drastici e anche il licenziamento di Vips è partito non da un insulto ma da una battuta scherzosa rivolta a un collega durante una sessione di sim-racing (e con sorpresa della FOM il team ha deciso di farlo correre ugualmente).

Tra l’altro è stato lo stesso Piquet ad affermare che si è trattato di un’espressione colloquiale spesso usata in Brasile e senza alcun intento offensivo.

Dunque, tanto rumore per nulla; il razzismo – che peraltro tutti condannano – non c’entra nulla. Senza considerare che in passato Hamilton ci ha messo del suo, con l’adesione alle proteste della campagna “Black lives matter” e con il fatto di aver portato la Mercedes a colorare la monoposto di nero.

Piquet alla fine (forse) ha usato quell’espressione per prenderlo in giro, anche se ha usato una battuta pesante, però non si può negare che certi atteggiamenti dell’inglese abbiano indispettito l’ambiente e Piquet gli ha risposto in modo (forse) colorito. Per la serie: chi la fa l’aspetti…