F1 | Alfa Romeo Sauber conferma Zhou, Giovinazzi è fuori

Guanyu Zhou sarà il primo pilota cinese nella storia della F1. Alla guida di una Alfa Romeo Sauber, il neo-pilota di Vasseur toglie il posto ad Antonio Giovinazzi (e all’Italia) in F1. 

di Francesco Svelto |

 

Alla fine è accaduto ciò che ci si aspettava. Antonio Giovinazzi non sarà più parte del team Alfa Romeo Sauber per la prossima stagione. Era nell’aria, si sapeva in realtà già da molto tempo che i vertici svizzeri avessero individuato in Guanyu Zhou il sostituito dell’italiano, forti del fatto che dall’anno successivo la Ferrari non esercitasse più il diritto di far correre un suo pilota nel team al quale fornisce motori e supporto economico).

Il tutto era stato messo per un po’ in naftalina quando si vociferava dell’arrivo del fondo di investimento che fa capo a Michael Andretti per rilevare il team. La trattavia c’era eccome ed era anche in stato avanzato ma da quando questa è saltata, ecco che il nome di Zhou è tornato prepotente al fianco di quello di Valtteri Bottas.

Da qui potremmo scatenare un dibattito enorme. Potremmo discutere dei piloti che portano la valigia in F1 (ci sono sempre stati e sempre ci saranno); potremmo discutere del fatto che l’Italia non è stata capace di trovare un altro pilota da portare nella massima serie e di non riuscire a trattenere uno che già c’era (con soldi privati e statali, esattamente come accade per Zhou). Potremmo anche discutere di come lo stesso team di Giovinazzi gli abbia reso (volutamente o no non lo sapremo mai, ma è cosi) la vita difficile al loro stesso pilota. 

Se ne potrebbero dire tante ma alla fine ci imbatteremmo sempre nella verità. E la verità è che nel 2022 l’Italia perderà nuovamente la rappresentanza nella massima serie motoristica mondiale.

Dispiace per Giovinazzi, dispiace per il nostro paese. Dispiace perchè un valigia di circa 30 milioni di dollari vince su un talento di guida certamente superiore (anche se qualcuno potrebbe obiettare anche su questo!).

Ed a questo punto vale la pena porsi due domande. Stiamo facendo il possibile, come sistema Italia, per supportare i nostri alfieri ai massimi livelli? Stiamo facendo tutto il possibile per garantire a talenti in erba di svilupparsi e crescere fino a diventare competitivi per davvero? Chissà.

Per ora in bocca al lupo ad Alfa Romeo, a quella che resta una icona dell’Italia a livello mondiale. Peccato però che si tratta solo di uno splendido adesivo su una macchina svizzera, da oggi supportata da una vagonata di soldi cinesi.

 

 

Francesco Svelto