F1 | Marko: ”Se la Mercedes rosa sarà approvata, faremo lo stesso con Alpha Tauri”

Il “capo” della Red Bull F1, Helmut Marko, entra a gamba tesa nella polemica della “copia” Mercedes-Racing Point e chiarisce gli eventuali futuri orientamenti per la squadra satellite, aprendo scenari singolari per il campionato 2021. Ed anche altri team sostengono il suo ragionamento.

la “Pink Mercedes”

Sin dall’ inizio della stagione di F1 2020, uno degli argomenti più dibattuti, sia tra gli addetti ai lavori che tra i semplici appassionati di questo sport, è la polemica esplosa sul tema della evidente somiglianza della Racing Point RP20 con la Mercedes AMG W10, vettura Campione del Mondo Costruttori 2019.

La polemica allo stato attuale vede contrapposta alla scuderia inglese la Renault F1 Sport, team concorrente che dopo aver più volte rimarcato le proprie perplessità relative all’ anomala somiglianza tra le due vetture (legate tra l’altro da un rapporto di collaborazione per la fornitura di motori Mercedes) sta conducendo una battaglia legale tesa alla dimostrazione delle proprie ipotesi.

Lo scontro si è ulteriormente inasprito al termine del Gran Premio di Stiria, secondo GP di questa tormentata stagione di F1, quando il team francese ha presentato un reclamo ufficiale alla FIA, contro la squadra di Silverstone, per la “violazione degli articoli 2.1, 3.2 e degli Articoli 1, 2 e 3 dell’Appendice 6 del regolamento tecnico”.

È la denominazione ufficiale con cui, in pratica, la “Regie” rimprovera agli avversari inglesi la perfetta uguaglianza tra particolari tecnici della vettura rosa (soprannominata “Pink Mercedes”) e quelli presenti sulla vettura della partner motoristica Mercedes, in particolare per ciò che riguarda le prese d’aria dei freni anteriori ritenute perfettamente identiche.

La Renault ha anche sottolineato tramite i suoi portavoce durante varie interviste che la sua protesta non riguarda soltanto il caso specifico dei condotti di raffreddamento dei freni del team concorrente ma, più nella sostanza, la definizione del futuro della F1 e il grado di collaborazione consentito tra i team nella progettazione delle vetture e nella loro realizzazione.

Helmut Marko e Chris Horner

A dare man forte al team francese è intervenuto, sulle pagine del quotidiano austriaco Kronen Zeitung, anche Helmut Marko grande capo della Red Bull F1, che in attesa delle risultanze sulle indagini condotte dalla Federazione ha spiegato quella che sarà la condotta del team inglese alla luce del verdetto sul reclamo “Pink Mercedes”.

Non ho alcun problema, se ciò sarà permesso, ha dichiarato riferendosi ad un eventuale verdetto della FIA in favore della Racing Point Quindi possiamo fare lo stesso con Alpha Tauri e risparmiare denaro. Ma questo inganno segreto mi dà fastidio. Se è permesso, allora dovrebbe essere permesso e sostenibile al cento per cento. Avremmo avuto quattro Red Bull. Ma per squadre come la Renault o la McLaren che non hanno una squadra B, è un problema.”

Nel dibattito a distanza in atto, è intervenuto anche Andreas Seidl, boss di McLaren F1 appunto, che,dopo aver ammesso che la copia di alcune soluzioni tecniche è sempre stata una pratica presente nei comportamenti delle squadre di F1, riferendosi alla “Pink Mercedes”, al web magazine Motorsport.com, ha anche osservato: “Ovviamente c’è una copia che non è solo una copia”.

“Ciò che è più importante è semplicemente chiarire e forse anche cambiare le norme su cosa si può fare in termini di copia oltre a riprodurre qualcosa, utilizzando solo informazioni disponibili al pubblico” ha sottolineato Il manager del team inglese “Come ho detto molte volte, nei regolamenti c’è spazio per fare molto di più che scattare semplicemente foto nella corsia dei box. Ecco perché riteniamo che sia importante avere questi chiarimenti ora.

Anche dalle dichiarazioni di Seidl (sicuramente più morbide rispetto a quelle dell’agguerrito Marko) emerge una palese insoddisfazione nei confronti degli organi direttivi dell’ automobilismo sportivo ed in particolare della F1.

La FIA sembra chiaramente sempre più in difficoltà nel gestire un equilibrio posto a metà tra le legittime aspirazioni tecniche ed economiche delle squadre ed il rispetto di un regolamento sempre più complicato da mettere in pratica, costellato di “sensori” e “controlli” da porre sotto analisi, in una affannosa ricerca della correttezza tecnica.

Speriamo solo di non dover vedere un futuro della F1 fatto di vetture “cloni” le une delle altre (più o meno vincenti a seconda delle caratteristiche), costruite su telai standardizzati e motori sempre più limitati nello sviluppo, bloccate da regole che spengono l’inventiva degli aerodinamici e dei motoristi, in nome dell’economia di utilizzo.

Ma forse già oggi questo futuro (peraltro un po’ triste) esiste, anche se ancora non fa parte della F1: ed è elettrico !!!