Sono cambiate tante cose da quando nel settembre 2016 Liberty Media ha acquisito il Circus della Formula 1. Regole diverse e tanti tentativi di avvicinare il più possibile sponsor e pubblico a questo mondo. Eppure, non è tutto oro quel che luccica.
Durante la stagione appena conclusa, diverse squadre che combattono per il risultare la migliore dopo i top team, hanno iniziato a lamentarsi con la regia americana.
Infatti queste, dal loro punto di vista, non hanno spazio a sufficienza in tv.
Le prime critiche sono arrivate da Gunther Steiner della Haas e da Carlos Sainz della McLaren. In seguito, dopo l’ultimo GP, a rincarare la dose ci ha pensato Sergio Perez.
![](https://www.f1sport.it/wp-content/uploads/2018/03/1D040612-400x267.jpg)
Secondo il pilota messicano, la regia si sarebbe persa tutta la sua battaglia contro Lando Norris per dare spazio all’ultimo giro di Lewis Hamilton.
La Formula 1 sicuramente si regge sui top team. Infatti, l’intera categoria senza la Ferrari o la Mercedes non sarebbe la stessa cosa.
Però va considerato anche un aspetto fondamentale che riguarda i team dalla metà dello schieramento in poi: scuderie come la Racing Point fondano la loro sopravvivenza sui diversi sponsor che compaiono sulla vettura.
Se le monoposto vengono inquadrate per poco tempo durante la gara e di conseguenza gli sponsor vengono mostrati in maniera limitata, diventa poi difficile che vogliano continuare ad investire.
In ogni Gran Premio di F1 si assiste a più competizioni contemporaneamente: quella per la vittoria e quella per ottenere i punti mondiali, importantissimi per guadagnare i finanziamenti.
L’ideale sarebbe arrivare ad una sfida per la vittoria aperta a più squadre. Certo questa sembra letteralmente una chimera.
Quindi, sarebbe opportuno che Liberty Media dedicasse più spazio alle battaglie tra i team cosiddetti minori. Queste molto spesso sono di livello altissimo e con sorpassi spettacolari.