giovedì, Dicembre 12, 2024

L’arte della rimonta: da Clark a Vettel ed Hamilton

La rimonta di Vettel di Malesia e quella più recente di Hamilton in Brasile hanno galvanizzato sia gli spettatori presenti sulle tribune che quelli davanti alla televisione.

I giovani d’oggi, forse non sanno che nel 1967, uno dei più grandi piloti della storia, Jim Clark, fu protagonista a Monza di una rimonta che, di fatto, lo consegnò tra le figure leggendarie di questo sport.

Quel giorno, sull’autodormo brianzolo, Surtees con la Honda ottenne il suo ultimo successo, che per uno strano scherzo del destino coincise con la prima vittoria della Honda, ma, a tanti anni di distanza nessuno se lo ricorda perché quel giorno ad essere portato in trionfo fu lo scozzese volante, terzo al traguardo ma vincitore morale dell’evento.
Con a disposizione la nuova Lotus 49 dotata del nuovo Cosworth 3 litri, Clark non faticò a conquistare la pole position alla stretiposa media di 233 km/h. La gara sembrava essere una formalità, ma un indecisione dello starter portò Brabham a urtare la Lotus in pole postion.
La supremazia della macchina, unita alla classe del pilota, gli permise di conquistare agevolmente la testa della gara quando, colpo di scena, lo scozzese cominciò a rallentare. Jack Brabham, lo affiancò e gli fece segno, cavallerescamente, che stava cedendo un pneumatico. Purtroppo la conseguenza fu quella di rallentare per non scrificare la delicata meccanica delle spospensioni e fermarsi ai box per sostituire le gomme. In tutto perse quasi due minuti, rientrò in pista ultimo a un giro. Da quel momento il pubblico presente fu testimone di una prestazione unica, quasi leggendaria. Girando costantemente sui tempi della Pole positon diede luogo ed una incredibile rimonta: sorpassò gli avversari come fossero fermi, con una pulizia di guida impareggiabile tale da creare una melodia tra scalata, cambiata e accelerata mai stonata da errori di foga o valutazione.
Ben presto arrivò addirittura ad insidiare la posizione dei primi due, Surtess e Brabham, la cui resistenza venne fiaccata con un sorpasso all’esterno che fece alzare in piedi il pubblico e fece commuovere Ferrari. Ormai in dirittura d’arrivo col successo a portata di mano, la Lotus rallentò, il motore ininziò singhiozzare, sembrava che non ci fosse benzina a sufficienza per finire la gara. Forse complice anche il pubblico incitante, Clark cominciò a ondeggiare per recuperare qualche residuo di carburante e riescì ad arrivare terzo dietro alla Honda di Surtess e la Brabham dell’omonimo Jack.
La folla era tutta per lui, per quello scozzese che fuori dalla macchina aveva delle indecisioni tali da non saper scegliere un ristorante ma che dentro la macchina si trasformava in un cavaliere indomito. Qualche giorno dopo si seppe che la macchina non stava rimanendo senza benzina ma che stava cedendo la pompa A/C, elemento recuperato dalla precedente versione del motore.
A 50 anni di distanza si parla ancora, e c’e’ chi si commuove, per quell’evento, capiterà anche per Hamilton e a Vettel. E per il gusto della rimonta.

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