Hockenheim 1997, 20 anni dall’ultimo squillo di Berger

E così, Gerhard Berger si prepara la domenica ad assaporare il gusto della vittoria. E infatti, nel corso dei primi giri accumula un vantaggio irrecuperabile su Fisichella, fino a 16 secondi, prima del pit-stop che regala al pilota italiano la leadership momentanea. Ma è nel secondo stint che il romano della Jordan fa la differenza, recuperando tutto lo svantaggio su Gerhard e arrivando a sorprenderlo all’uscita della seconda sosta.

Il duello tra i due è una pagina romantica, carica di emozioni con Fisico che fa capire a tutti di che pasta è fatto alla sua seconda stagione in Formula 1, quasi a voler dire che non basta essere fratelli di Schumacher per essere forti (il riferimento al compagno Ralf è evidente) e Berger che vuole vendicare l’atroce sconfitta dell’anno prima, quando sui lunghi rettilinei dell’Eifel il suo V10 Renault si rompe clamorosamente, privandolo di una vittoria che avrebbe meritato ampiamente. E così, Fisichella esce dai box in testa con Berger a breve distanza, ma l’austriaco quei rettilinei li conosce alla perfezione, li divora metro dopo metro così come accadde nel 1995, dove riuscì a recuperare ben 11 posizioni dopo essere stato penalizzato, e nel 1994, dove stravinse dominando dall’inizio alla fine tenendosi dietro Schumacher, e alla Senna Schikane (un caso?) lo supera di forza all’esterno, non dandogli nemmeno il tempo di studiare una reazione.