F1 | GP Monaco, da più di 60 anni una magia intramontabile.

Il GP di Monaco non è solo la corsa più Glamour dell’anno, è molto di più. Le sue oltre 60 edizioni hanno messo a dura prova uomini e mezzi di ogni generazione su un tracciato che rimasto pressoché identico negli anni. Monaco è soprattutto l’unico luogo al mondo in cui le F1 , per davvero, sono imbrigliate tra le vie di “tutti i giorni”. 

Noi di F1Sport lo sappiamo bene. Una monoposto di Formula1 è un mezzo più vicino ad un aeroplano che ad un’automobile. Ali , deportanza, aerodinamica, sono concetti che rendono le corse lontano anni luce dal nostro concetto di guida quotidiana. Ma a Monaco questo gap si riduce considerevolmente.

Montecarlo è l’unico tracciato al mondo ( si anche Adelaide e Montreal erano e sono circuiti semi cittadini) in cui le ipertecnologiche monoposto di F1 sono costrette a divincolarsi tra tornantini, stradine, tombini e palazzi. Oltre alla storia e al fascino di una gara scenograficamente spettacolare questa è la vera magia del principato. La sua atipicità rispetto al concetto di corsa.

In più di 60 anni di storia la pista è rimasta pressoché invariata. Dal 1950 si corre con gare valide per il mondiale di F1 ma già dal 1929 le stradine di Monaco erano state il teatro di corse appassionati. Fu Antony Noghes, fondatore dell’Automobil Club di Monaco a volere il Gran Premio. Proprio a lui è dedicata l’ultima curva. Questo perchè oltre alla fondazione del Rally e del GP di Montecarlo è ad Antony Noghes si che deve l’invenzione della bandiera a scacchi atta a segnalare la fine della gara. Simbolo che successivamente adottò tutto il motorsport.

A Monaco le monoposto più veloci al mondo lottano come leoni in gabbia tra muri, palazzi e difficoltà che solo a Monaco si incontrano. I rapporti del cambio sono accorciati, il raggio di sterzo aumentato, l’altezza da terra innalzata.

Monaco è una pista da altissimo carico, impossibile superare. Talvolta le gare sono noiose altre entusiasmanti. La fortuna, proprio come al casinò, gioca un ruolo fondamentale. Il talento dei piloti migliori viene esaltato, la guida qui per alcuni si trasforma in arte. Pensiamo a Senna, Re del Principato con le sue 6 vittorie, che guidava in una sorta di stato di trance, alla pazzesca ultima pole di Schumacher fatta con la Mercedes ad oltre 40 anni.

Si evolvono i mezzi, scorrono le generazioni, ma Monaco rimane sempre se stessa. Una palestra unica al mondo. Curve mozzafiato e passaggi angusti, cambi di luce e pendenze. Solo i più audaci emergono.

Monaco nelle sue anguste stradine contiene la curva più lenta dell’intero mondiale, il tornantino Fairmont e la più veloce sotto al tunnel. Rispettivamente 40 e 290 Km/h. Proprio qui all’ingresso del tunnel bisogna fare i conti col cambio di luce. Il passaggio luce/buio per una frazione di secondo impedisce agli occhi dei piloti di vedere il tracciato. Un altro aspetto che rende Monaco pazzesca, così in antitesi con macchine progettate per liberare in ampi spazi le loro mostruose prestazioni. Monaco è così da oltre 60 anni. Unica, magica, speciale.