Monaco e Formula 1: vetture inadeguate e il timore di un addio

La gara andata in archivio ieri al Circuit de Monaco ha regalato emozioni ai ferraristi grazie alla vittoria di Charles Leclerc ma i contenuti tecnici e spettacolari, durante i 78 giri dell'evento, sono stati praticamente pari a zero.

Carlos Sainz (Ferrari), Montecarlo #MonacoGP (2024) Photo credits: Scuderia Ferrari HP via X

Il Gran Premio di Monaco tra le strade di Montecarlo, andato in scena ieri per la sua settantesima volta (un record!), è stato a dir poco emozionante. Forse a leggere la parola “emozionante” non tutti possono trovarsi d’accordo, visto che i ferraristi hanno potuto godere di una gara portata a termine in maniera roboante e vittoriosa da parte di Charles Lecelrc, a casa sua.

Ma chi non è ferrarista o chi non ha particolarmente a cuore il tifo per Maranello, ieri non ha potuto godere di spunti tecnici o di spettacolo particolari. Diciamo pure che la gara è stata tra le più noiose che la storia della Formula 1 ricordi in tempi recenti, con un trenino di vetture che dopo l’interruzione del giro-1 ha visto un ordine di arrivo praticamente uguale allo schieramento di partenza. Niente sorpassi, niente azioni, pochissimi pit-stop (la Ferrari non ne ha fatti).

E’ fuori discussione che il tema spettacolarità a Montecarlo è in fase costantemente discendente. Non che prima fosse il top del calendario ma ultimamente è davvero in caduta libera. Il Circuit de Monaco, con le sue strette strade e curve affascinanti, ha sempre rappresentato una delle tappe più iconiche del calendario di Formula 1. Tuttavia, negli ultimi anni, l’inadeguatezza delle moderne vetture a correre su questo circuito cittadino è diventata sempre più evidente, sollevando dubbi sulla sostenibilità di questa storica tappa nel calendario di gare. Una delle principali cause è l’allungamento del passo delle moderne monoposto che ha reso estremamente difficile, se non impossibile, effettuare sorpassi. Le strade strette e le curve serrate non sono mai state foriere di una quantità enorme di manovre ma tempo fa riuscivamo comunque a vedere delle spettacolari manovre di sorpasso, accettuate nella loro difficoltà proprio dalle caratteristiche del tracciato. Ora le moderne vetture lottano semplicemente per trovare spazio sufficiente per essere affiancate.

Inoltre c’è anche un altro tema molto importante. La natura stessa dell’attuale Formula 1, che richiede una gestione estremamente attenta delle gomme, ha portato a una situazione in cui i piloti sono costretti a evitare l’attacco e a gestire il ritmo della gara. Questo va a creare dinamiche in cui il leader della gara (o in generale chi è davanti in un gruppetto di vetture) impone il ritmo, costringendo gli altri piloti a rimanere indietro, privati della possibilità di effettuare sorpassi significativi per i motivi di cui sopra. La differenza di anche nove secondi tra i giri di qualifica e quelli in gara (in particolare nella prima fase) è sintomatica della lentezza con cui i piloti devono – o scelgono – di gestire le vetture durante la gara. Questo porta ad un’azione in pista ancora meno spettacolare e meno competitiva, minando l’essenza stessa dello sport motoristico.

Considerando questi fattori, c’è una crescente preoccupazione che il circuito di Montecarlo  potrebbe essere costretto a uscire dal calendario di Formula 1. In realtà più volte negli anni scorsi si è sentito vociferare di questa minaccia. Ma se le moderne vetture e le regole della Formula 1 non sono adatte alle sfide uniche presentate da questo circuito storico, potrebbe essere necessario per davvero riconsiderare la presenza di Monaco nel calendario.