F1 | E se fossero i tifosi (occasionali) il problema della Ferrari?

Certi problemi non si possono risolvere con una nuova ala, un nuovo turbo o una nuova sospensione. In un paese, come l’Italia, dove ancora latita una cultura del “motorsport” spesso ci si trova ad avere tifosi “calcistici” prestati momentaneamente alla Formula 1, talvolta in grado di creare danni e malcontenti.

di Giuseppe Gomes

Ci sono pochi momenti in cui il tifo “all’italiana” si trova insieme: Europei/mondiali di calcio e quando la Ferrari vince. E’ in questi periodi che si sentono davanti a scuole, bar, pub, giardini, ovunque, “tifosi” fare analisi, pronostici e critiche. L’Italia è proverbialmente piena di ingegneri e allenatori del lunedì (proprio come disse il Drake, Enzo Ferrari), pronti a criticare e giudicare le prestazioni delle vetture, o della propria squadra del cuore il giorno dopo l’evento. Con l’arrivo dei social media (Facebook su tutti) si è cominciati ad assistere a premature “analisi” dopo appena 90 minuti di prove libere.

La lezione di Melbourne 2017 può non essere bastata a far capire che, in questa stagione, come nelle passate, i risultati del venerdì meritano una lettura particolare. È vero, spesso capita di capire in modo chiaro quali saranno i valori in campo al sabato e alla domenica, ma in questa stagione, ancora apertissima ed incerta, quello che si vede al venerdì non sempre è indicativo.

Durante le prime prove libere della stagione, già si leggevano sui principali social media commenti negativi su un progetto, quello della SF70-H, indietro rispetto alla stellare W08 Mercedes, pensando che le prestazioni viste un paio di settimane prima a Barcellona fossero un’illusione. È vero che molte di queste voci erano state mosse da molti organi di informazione, che bollarono la SF70-H una vettura fallimentare ancor prima di vederla in pista, ma è bastato aspettare giusto 24 ore per capire che la situazione vista nelle libere non trovava riscontro nella realtà. Sappiamo tutti come andò a finire quella gara, con una vittoria importante per Sebastian Vettel e la sua Ferrari.

Quattro gare dopo, complice “l’hype” creato intorno alla gara di Barcellona che si, rappresenta un crocevia importante della stagione, viste le tante novità che si portano in pista da gran parte dei team, ma resta comunque una singola gara sulle 15 ancora da disputare, ecco che una valanga di commenti forse troppo affrettati si prende la scena.  Probabilmente spaventati dalle lunghe “zanne” portate dalla Mercedes W08, in tanti hanno accusato Ferrari di non essere all’altezza della concorrenza tedesca, non riuscendo a portare a Barcellona una “versione B.”

Come quella dei tedeschi e con elementi molto meno scenici (vedi i nuovi turning vanes che hanno esordito in Spagna sulla vettura della con la Stella). È vero, a inizio stagione c’era scetticismo sulle capacità di sviluppo del team italiano (visti i risultati degli ultimi anni) ma, alla luce della costante crescita di performance della Ferrari, è stato giusto dare fiducia a Binotto, Resta & Co.. In ogni caso, le FP1 di Barcellona, avevano rafforzato le tesi di coloro che ormai avevano previsto una Mercedes campione del mondo a mani basse. Fortunatamente, se davanti alla televisione e ai monitor dei pc regnava la rassegnazione, in pista, e più precisamente nei box Ferrari, regnava la calma e la concentrazione.

In sintesi? Un vantaggio minimo in qualifica di Hamilton su Vettel, ed una gara infiammata da un duello d’altri tempi tra i due alfieri di Mercedes e Ferrari, che hanno certificato, per l’ennesima volta, che il campionato 2017 ha tutti gli elementi per poter diventare uno dei più combattuto degli ultimi anni.

Un campionato che si giocherà sui dettagli, sui decimi di secondo (se non sui millesimi) in qualifica e dalla strategia in gara. Un campionato lunghissimo, che meriterà un’analisi accurata gara dopo gara, senza farsi influenzare da persone dai commenti facili e affrettati, pronti a chiudere gare e campionati dopo appena 90 minuti di prove libere. Ingiusto fare di tutta l’erba un fascio, perché dall’altra ci sono tanti esempi di veri tifosi ed appassionati, capaci di non farsi influenzare da previsioni che spesso lasciano il tempo che trovano.

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