F1 | Gilles Villeneuve: Io sono leggenda

1981: Turbo Time

La 126 CK ha grande potenza, ma un pessimo telaio. In Ferrari arriva il veloce ed ambizioso Didier Pironi. Gilles si sobbarca lo sviluppo della 126 CK. A Long Beach grande partenza, poi un lungo alla prima curva a gomito.

Gilles a grandi imprese associa errori, spesso dovuti alla foga. Ci mette tanto del suo, per colmare i limiti di telaio della sua vettura. Arrivano in sequenza due grandi vittorie: Montecarlo, dopo una gara tutta grinta e la Spagna, forse il suo capolavoro.

A Montecarlo, Jones è in testa con largo margine. Si ferma ai box per un rabocco di benzina. Gilles è a 5 secondi, ma non è questione di carburante per Jones, probabilmente un problema di alimentazione. Gilles passa prima della Saint Devote l’australiano a sette giri dalla fine. E’ il tripudio. Dopo 601 giorni, la Ferrari rivince un Gran premio. E’ la prima vittoria di una monoposto turbo sul circuito monegasco. I duelli con Jones una costante di questi anni. Una bella costante.

ferrari 126 CK -GillesIn Spagna, Gilles tiene dietro per tutta la gara, grazie al turbo e all’abilità della guida, Laffite e Watson. Un capolavoro di alta scuola. Una resistenza strenua, coronata dal successo. Sarà la sua ultima vittoria.

Il 1981 sarà anche un anno che ricordiamo per la guida in Canada sotto il diluvio alla cieca, con la vista oscurata dal baffo anteriore rotto da una toccata con Derek Daly. Gilles per numerosi giri guida solo seguendo la scia delle altre vetture. Si piazza terzo.

L’anno sarà caratterizzato anche dalla pole ad Imola e dall’errore nel cambio anticipato dei pneumatici da pioggia con quelli da asciutto e numerosi errori e rotture.

Per tutto la stagione Pironi studia l’ambiente Ferrari e ottiene risultati modesti. Sta per arrivare la vettura progettata da Harvey Postlethwaite, tanto veloce quanto pericolosa.

1982: Io sono leggenda

Inizio non semplice, ma la 126 C2 è competitiva. In Brasile un errore di Gilles, mentre lottava per la prima posizione. A Long Beach arriva terzo, dopo un bel combattimento con Rosberg, ma viene squalificato per le dimensioni irregolari dell’alettone posteriore.

Arriva Imola. Per una questione di regolamento legata al peso minimo delle vetture, i team inglesi sono assenti. Unico avversario vero la Renault. Prost rompe subito, Arnoux dopo 44 giri. Rimangono sedici giri. Villeneuve e Pironi si danno battaglia. Gilles è primo al cinquantesimo giro. Gli accordi sono che chi è al comando ci rimane fino alla fine, il cartello “slow” esposto dai box è tanto eloquente quanto forse ambiguo. Qui succede l’imponderabile, o forse qualcosa che chi sa di corse inizia ad intuire.

Pironi supera Villeneuve al cinquantaquattresimo giro per un errore del canadese alle Acque Minerali. Inizia un duello a suon di staccate al limite alla Tosa. Al penultimo giro Pironi attacca e si porta in testa. All’ultimo giro, Gilles ci riprova alla Tosa ma Pironi chiude il varco, il francese mantiene la testa e taglia vittorioso il traguardo.

E’ la fine. Di un rapporto, della fiducia, di un sogno…