F1 | Gilles Villeneuve: Io sono leggenda

1979: La febbre Villeneuve

La Ferrari stenta all’inizio ma, con l’arrivo della 312 T4, a Kyalamy e a Long Beach, è subito doppietta. Gilles vince una gara difficile in Sudafrica, caratterizzata dal tempo variabile e, soprattutto, trionfa a Long Beach. Gomme morbide per tutta la gara. Un dominio assoluto.

Arrivano momenti memorabili ed altrettante disfatte. A Zolder Gilles rimonta dall’ultima posizione in cui era retrocesso per una toccata al via e conseguente fermata ai box per sostituire il musetto. Ad otto giri dal termine è terzo, ma a 300 metri dal traguardo rimane senza benzina. Commenta Forghieri a fine gara: “Certo che se una corsa così l’avesse fatta Jim Clark sareste esultanti. A Villeneuve battetegli almeno le mani”.

Dopo il ritiro a Monaco, forse a Zolder Gilles perde il mondiale. Manca ancora tanto, ma per via del meccanismo degli scarti dei punteggi, è necessario accumulare punti sia nella prima che nella seconda metà del campionato.

gilles1Certo non si dà per vinto. A Digione è autore di un duello con Arnoux ruota a ruota per difendere il secondo posto. E’ il delirio. I due scrivono la storia della formula 1. Le ruote fumanti della Ferrari in frenata sono una immagine indelebile.

A Zeltweg parte dalla terza fila e passa davanti a tutti alla prima curva, per poi arrendersi a Jones che lo passa alla curva Rindt dopo tre giri. A Zandvoort Gilles passa Jones con una manovra da manuale alla curva Tarzan: un sorpasso all’esterno meraviglioso. Poi le gomme lo tradiscono. Esce di strada sempre alla Tarzan. Riparte. Arriva dopo un giro a tre ruote ai box. E’ polemica, ma è anche entusiasmo. E’ la voglia di non mollare mai. E’ la febbre Villeneuve.

E arriva Monza. Gilles si sacrifica, copre le spalle a Scheckter. Laffite è battuto. La Ferrari è campione del mondo. Sul circuito brianzolo si celebra una liturgia collettiva. Nessuno si immagina quanti anni di attesa serviranno per rivincere un mondiale.

Gilles finisce la stagione con un secondo posto in Canada e con la vittoria al Glen, sempre lottando contro Alan Jones. Dopo aver fatto a musate con Lauda in una gara ad Imola non valida per il mondiale ed aver vinto la penultima edizione della Corsa dei Campioni a Brands Hatch, è suo il secondo posto nel campionato. E’ convinto e siamo tutti convinti che il 1980 sarà il suo anno. Non sarà così.

1980: Un anno di delusioni

La Ferrari 312 T5 è una evoluzione della T4 campione del mondo. Gli altri hanno fatto progressi enormi. Il motore boxer non consente di realizzare una wing car con tutti i crismi a causa degli ingombri.

In Brasile Gilles fa una partenza da urlo dalla seconda fila, ma deve poi rallentare per problemi alle gomme, per poi ritirarsi. A Imola dà tutto, ma sbatte alla Tosa a 280 km/h. L’urto è tremendo, la macchina rimbalza in pista. Gilles è illeso. E’ un miracolo. Ma no, è normale che lui esca illeso… A fine gara afferma: “Viaggiavo quasi a 280 all’ora – racconta – e le gomme probabilmente erano ancora fredde. Fatto sta che alla staccata della Tosa un pneumatico è scoppiato e la macchina ha sterzato violentemente verso sinistra fracassandosi contro il muretto di protezione, è stata una botta terribile”.

Proprio ad Imola, nelle prove libere, fa la sua apparizione la prima monoposto turbo della Ferrari. A fine anno per il canadese un paio di quinti posti, uno dei quali nel Gran Premio del Canada. Solo qualche piazzamento in un anno tra i peggiori della storia della Ferrari. Scheckter si ritira. Per il 1981 arriva la 126 CK turbo.