22 Aprile 2014 – Un altro weekend difficile per il team McLaren. I ragazzi di Woking hanno collezionato un’altra prestazione deludente chiudendo con entrambi i piloti fuori dalla zona punti.: Button undicesimo, Magnussen solo tredicesimo.
Dopo una qualifica sofferta il duo McLaren si è trovato a dover gestire una gara nelle retrovie. Button partiva su gomme option ed è stato il primo a fermarsi (già al settimo giro!) a dimostrazione dei numerosi problemi di graining di cui ha sofferto la scuderia in questo weekend asiatico. La difficile gestione delle gomme ha denotato un chiaro deficit di prestazione, di carico aerodinamico, ancor di più se a soffrirne è stato un “tyremaster” come Jenson. Le gomme non andavano in temperatura, specie quelle anteriori, condizione che sull’asciutto limita l’inserimento in curva e la relativa percorrenza, eppure la McLaren non è stata ferma in quanto a novità tecniche. Sebbene l’ impegno del team sia stato evidente, (vedi l’innovativa sospensione posteriore ed i tweak all’ala anteriore), esso non si è trasformato in progressi. Button, inoltre, sembra esaurire le speranze in vista del prossimo appuntamento stagionale:
“È stato piuttosto difficile in Cina. Mi sentivo un po’ come in qualifica: semplicemente non riuscivamo a far funzionare gli pneumatici anteriori, c’era troppo graining. Abbiamo qualche aggiornamento per il prossimo GP, a Barcellona, ma non saranno abbastanza per chiudere il gap con le auto più veloci. Sono consapevole che i ragazzi stanno facendo del loro meglio; risultati come questo non possono che creare disappunto per tutti, specialmente per i ragazzi in fabbrica e i meccanici, tutti loro stanno lavorando davvero duro.”
Scelta strategica diversa quella di Kevin Magnussen. Il debuttante da record del GP australiano, è l’ unico a partire con le prime ma anche con la mescola più dura la MP4-29 mostrava un consumo anomalo. Il danese ha cambiato gomme al giro 17 montando le soft, per poi montare ancora medium al 31esimo giro. Piuttosto rammaricato della sua prestazione, Magnussen ha riconosciuto comunque che la vettura fosse ben assettata, sebbene neanche paragonabile a quella guidata nella gara exploit d’apertura.
“È stata una lunga gara, non c’ era molto che potessi fare. La nostra auto pecca di carico aerodinamico, è quello il problema principale. Il set-upnon era male, è sempre stato positivo durante tutto il weekend. Era semplicemente un problema di grip. Chiaramente abbiamo bisogno di lavorare al meglio delle nostre possibilità cosi da poter trovare il downforce che ci manca.”.
Come ci ha abituato in passato, Eric Boullier ha un approccio molto analitico mettendo sul piatto tutti i fattori che hanno portato alla performance di Shanghai:
“La nostra auto non è abbastanza competitiva, lo sappiamo. Le sue mancanze sono principalmente conseguenza di un deficit aerodinamico. Oltretutto, il circuito di Shanghai è molto severo sulle auto con problemi all’anteriore. Questo è quello che è successo, ed è accaduto perchè non siamo stati in grado di portare sufficiente temperatura negli pneumatici. Tre settimane ci separano dal prossimo GP, lavoreremo al massimo per indirizzare la nostra auto nella giusta direzione. Sappiamo cosa fare, e lavoreremo notte e giorno per farlo.”.
La Cina ci restituisce, quindi, una McLaren sconfitta, ma guai a darli per spacciati per il proseguo della stagione.