30 marzo 2014 – La Mercedes fa doppietta, in estrema facilità, alla seconda gara stagionale in Malesia. Vittoria numero 23 per l’anglo-caraibico che ha dato una prova di forza di assoluto livello. Red Bull si avvicina alle posizioni di vertice. La Ferrari ancora non è in grado di lottare per il podio. Male McLaren.
Partenza perfetta delle due Mercedes che volano via senza problemi. Ricciardo, partito quinto con una bella azione in pista, riesce a mettersi dietro Fernando Alonso ed arriva a combattere con il compagno di squadra, terzo.
Primo colpo di scena Ferrari già al secondo giro, con Kimi Raikkonen che subisce una foratura e finisce in fondo al gruppo. La causa di questo incidente è stata una pizzicata che il danese Magnussen ha dato alla posteriore destra del finlandese mentre i due erano in lotta per la sesta posizione nella fase iniziale di gara. Tale azione del danese è stata sanzionata dalla direzione gara usando il nuovo tipo di penalità ‘light‘ di cinque secondi.
Primi dieci giri, le Mercedes fanno da lepre ma è Lewis Hamilton in particolare che ha un ritmo di un altro livello e guadagna costantemente anche sullo stesso compagno di squadra. Dietro di loro Vettel, Ricciardo e la Ferrari di Alonso. E queste sembrano essere le reali gerarchie dei top team della F1 attuale. La McLaren, invece, sembra un attimo più indietro.
Al giro 12 inizia la prima tranche di pit stop. Parte la Ferrari di Alonso che, forse, anticipa un attimo la sosta per cercare di sopravanzare Ricciardo, fermo al pit al giro dopo. L’operazione, però, non riesce.
La gara vive di pochi sussulti. Hamilton al giro 27 arriva a doppiare la Ferrari dello sfortunato Raikkonen ed Alonso, al giro dopo, effettua il suo secondo stop della gara montando la gomma dura e cercando un po’ di cambiare strategia e dare uno scossone. Anche Red Bull cerca di imitare la strategia Ferrari, con Sebastian Vettel autore di una gara semplicemente maiuscola mentre arriva addirittura a tallonare Nico Rosberg per cercare la conquista della seconda piazza del podio. Una gara cosi positiva forse era semplicemente impensabile per il tedesco appena due settimane fa ed è una delle tante prove delle innumerevoli doti tecniche del quattro-volte campione del mondo. Red Bull che, però, accusa problemi alla vettura di Ricciardo. Quando l’australiano si ferma al box, infatti, nella fase di ripartenza si accorge di una gomma non montata a dovere ed arresta la macchina in pit lane prima che il distacco possa avvenire. I meccanici dei box, quindi, sono costretti a riportare la macchina sul cavalletto per il fissaggio definitivo. L’australiano, a causa di ciò, perde un intero giro di gara ed altro tempo lo perde ancora a causa di un problema di cedimento all’ala anteriore proprio nel giro di rientro in pista. Incidente strano, questo, dal momento che il cedimento è avvenuto semplicemente per il passaggio della vettura su un cordolo. Infine proprio Daniel viene penalizzato dalla direzione gara con uno ‘stop and go’ per l’ ‘unsafe release’ di pocanzi. Dopo questo trambusto e l’ultima posizione acquisita in pista, Riccardo si ritira.
La Mercedes, quindi, vola verso la prima doppietta stagionale senza troppi problemi e apparenti punti deboli: velocissimi in qualifica, velocissimi sul passo gara, affidabilità apparentemente a posto. Difficile trovare imperfezioni nel team di Stoccarda. Positiva anche la gara della Red Bull che, pian piano, cerca di superare i problemi alla power unit che l’hanno rallentata in inverno. Ferrari a due volti: inconsistente in qualifica, abbastanza positiva in gara, ma la strada per il vertice è ancora tanta, ed è tutta in salita.
La gara termina con un episodio da riportare relativo al team Williams che, proprio negli ultimi chilometri, impone a Massa di dare strada a Bottas con un laconico “Valtteri is faster than you!“. Con ‘strani’ ricordi che riaffiorano alla mente, Felipe non esegue il comando.
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L’ordine di arrivo del GP della Malesia 2014:
Pos. | Num. | Pilota | Team | Giri | Tempo |
1 | 44 | Lewis Hamilton | Mercedes | 56 | – |
2 | 6 | Nico Rosberg | Mercedes | 56 | +17.3 secs |
3 | 1 | Sebastian Vettel | Red Bull Racing-Renault | 56 | +24.5 secs |
4 | 14 | Fernando Alonso | Ferrari | 56 | +35.9 secs |
5 | 27 | Nico Hulkenberg | Force India-Mercedes | 56 | +47.1 secs |
6 | 22 | Jenson Button | McLaren-Mercedes | 56 | +83.6 secs |
7 | 19 | Felipe Massa | Williams-Mercedes | 56 | +85.0 secs |
8 | 77 | Valtteri Bottas | Williams-Mercedes | 56 | +85.5 secs |
9 | 20 | Kevin Magnussen | McLaren-Mercedes | 55 | +1 Lap |
10 | 26 | Daniil Kvyat | STR-Renault | 55 | +1 Lap |
11 | 8 | Romain Grosjean | Lotus-Renault | 55 | +1 Lap |
12 | 7 | Kimi Räikkönen | Ferrari | 55 | +1 Lap |
13 | 10 | Kamui Kobayashi | Caterham-Renault | 55 | +1 Lap |
14 | 9 | Marcus Ericsson | Caterham-Renault | 54 | +2 Lap |
15 | 4 | Max Chilton | Marussia-Ferrari | 54 | +2 Lap |
Ret | 3 | Daniel Ricciardo | Red Bull Racing-Renault | 49 | +7 Lap |
Ret | 21 | Esteban Gutierrez | Sauber-Ferrari | 35 | +21 Laps |
Ret | 99 | Adrian Sutil | Sauber-Ferrari | 32 | +24 Laps |
Ret | 25 | Jean-Eric Vergne | STR-Renault | 18 | +38 Laps |
Ret | 17 | Jules Bianchi | Marussia-Ferrari | 8 | +48 Laps |
Ret | 13 | Pastor Maldonado | Lotus-Renault | 7 | +49 Laps |
Ret | 11 | Sergio Perez | Force India-Mercedes | 0 | + secs |