“La macchina è in un momento di grazia e complimenti agli ingegneri cosi come a Lawrence Stroll per gli investimenti che ha avuto il coraggio di fare nel team di F1. E’ ovvio che Fernando Alonso porta un mare di esperienza, un talento naturale, una lettura delle gare che pochi hanno – e questo vale per qualsiasi categoria del motorsport – e quindi è sicuramente un’arma in più per arrivare in fondo. Fernando Alonso è semplicemente l’uomo giusto al momento giusto! E’ quello che in passato ha provato a fare la McLaren (l’ing. Basso è stato, nel passato anche tra le fila di Woking, n.d.r.) ma non aveva la macchina che gli concedeva questo ruolo. Credo che Alonso adesso sia tra le persone più felici di tutto il paddock di F1!”
E’ cosi che Rodi Basso commenta il momento stellare di Fernando Alonso. Due gare e due podi per l’ex Ferrari, Renault e McLaren che alle soglie dei 42 sta vivendo uno stato di forma eccezionale.
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A onor del vero la forma di Fernando non era mai stata messa in discussione, neanche quando l’asturiano lottava per le retrovie o – nella migliore delle ipotesi – per qualche punticino a cavallo della P10. Mai, nel corso della sua carriera, si può asserire che Alonso abbia vissuto un momento più o meno lungo di mancanza di competitività personale, carenza di motivazioni o discorsi simili che gli abbiano potuto annebbiare le doti di guida.
E meno che mai ora, con una macchina che nelle gerarchie di classifica si è dimostrata inferiore soltanto ad una astronave di nome Red Bull Racing e con l’obiettivo ben fisso di tornare sul gradino più alto del podio. Ancora una volta. Un connubio, Alonso-Aston Martin Racing, che in due gare gli ha prodotto ben 30 punti, ben quattro in più dei due ferraristi messi insieme.